Brescia, il batterio della legionella è nelle torri di raffreddamento

Cronaca

L'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, spiega: "La causa della polmonite contratta in questa zona della provincia da 405 residenti non è nell'acqua degli acquedotti"

Il batterio della legionella che ha provocato un'epidemia nella Bassa Bresciana Orientale non era presente negli acquedotti dei principali comuni colpiti. "I risultati dei campionamenti effettuati da ATS Brescia - ha spiegato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera chiarendo la causa della polmonite contratta in questa zona della provincia da 405 residenti - ci permettono di stabilire definitivamente che la causa non si trova nell'acqua degli acquedotti, bensì nelle torri di raffreddamento delle aziende"

L'assessore: "I cittadini possono utilizzare tranquillamente l'acqua"

"Tranquillizzo tutti cittadini sul fatto che possono continuare a bere e utilizzare in tutta tranquillità l'acqua della rete idrica", ha spiegato l'assessore regionale dopo un incontro con i vertici bresciani di Ats. I numeri dell'emergenza, a distanza di due settimane dai primi casi, ora sono chiari. Su 14 torri di raffreddamento presenti tra Montichiari, Carpenedolo e Calvisano, nove sono risultate positive al batterio della legionella. Mentre i campionamenti effettuati nel fiume Chiese hanno rilevato sei positività su 12 casi analizzati. Da qui l'obbligo, verso i sindaci dei paesi interessati, di emettere ordinanze urgenti per sanificare le torri di raffreddamento risultare positive in fase di campionamento.

La polmonite è stata contratta da 405 residenti

La maggior parte dei cittadini che hanno contratto la legionella sono maschi (269), l'età media è di 64,6 anni (68,9 per le donne e 62,4 per i maschi) mentre 42 sono le persone con positività alla legionella, di cui 31 maschi. L'età media delle persone è di 61,3 anni (67,4 le donne e 59,1 gli uomini).

La Procura di Brescia indaga contro ignoti

La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo contro ignoti per epidemia colposa ed è in attesa dei risultati dell'autopsia disposta la scorsa settimana su due pazienti per i quali si sospetta la morte per legionella: un 69enne morto all'ospedale di Gavardo, nel Bresciano, e un anziano deceduto alla clinica Poliambulanza in città a Brescia. In Lombardia ogni anno si rileva un determinato numero di casi di legionella, che colpiscono principalmente persone con quadri clinici complessi o esposte a fattori di rischio. Stando ai dati diffusi dall'assessorato, i casi di legionella sono stati 625 nel 2018, 633 nel 2017, 474 nel 2016, 491 nel 2015. Mentre i decessi sono stati 52 nel 2018, 60 nel 2017, 44 nel 2016, 50 nel 2015.

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