Il decesso risale all’aprile 2017 ma solo ora è stata riscontrata la presenza della molecola di fentanyl. Non sono escluse altri casi ancora non collegate. Polemiche sul ritardo nell'avviso. L’Iss: “Allerta tempestiva”. Ministro Fontana: "Cambieremo il sistema"
Per la morte di un uomo di 39 anni nell’aprile del 2017 a causa di un'overdose di una eroina sintetica, è stata diramata un'allerta di grado 3 (livello massimo) dal Sistema nazionale di allerta precoce dell'Istituto superiore di sanità per conto del dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio. Si tratta della prima volta che in Italia si riscontra la presenza della molecola ocfentanil, derivato fentanilico venduto appunto come eroina. Ma non si escludono altri decessi anche precedenti a questo, spiega l'ANSA interpellando l’Iss. L'allerta di grado 3 prevede "condizioni di rischio di gravi danni della salute”.
Il caso del 2017
A lanciare l'allarme è stato un medico, Ernesto De Bernardis, sul blog Dedizioni della Sitd, Società italiana Tossicodipendenze. Il caso all'epoca è passato quasi inosservato, “coinvolge un maschio 39enne trovato morto con parafernalia da iniezione. Pare fosse in trattamento con buprenorfina ma non sappiamo né la dose né la compliance", scrive il medico. "Dalla foto diffusa, l'ocfentanil aveva una vaga apparenza da eroina marrone/gialla; dalle analisi risultava al 2.5%, tagliato come l'eroina con paracetamolo e caffeina. Noi addetti ai lavori siamo stati avvertiti oggi - dice il medico - quindi con un anno e mezzo di ritardo. Avremmo dovuto saperlo prima per avvisare i consumatori dei rischi legati alla presenza nel mercato italiano di questi derivati sintetici molto più potenti dell'eroina, e quindi con rischio molto maggiore di overdose e decesso”.
Vendita sul darkweb
Questo tipo di sostanze, segnala Roberta Pacifici, direttore del dipartimento tossicodipendenze dell'Iss, "è estremamente pericoloso, viene venduto prevalentemente via internet, attraverso il darkweb, e viene spedito per posta direttamente a casa". Il rischio “riguarda soprattutto i giovani". Quanto al presunto ritardo dell'allarme, Pacifici sottolinea che "trattandosi di molecole nuove, al laboratorio di Milano mancavano i riferimenti standard per poter identificare subito la causa del decesso. Ma i colleghi sono stati bravi e scrupolosi a conservare i liquidi biologici della vittima e a riesaminarli periodicamente ogni volta che arrivava l'allerta europea su nuove molecole in commercio, finché non hanno appunto identificato questa”. Pacifici sottolinea che “potrebbe esserci stato qualche decesso nel periodo in cui non vi erano questi standard"
Per Iss allerta è stata tempestiva
L'Istituto Superiore di Sanità assicura che la diffusione dell'allarme è stato tempestivo, nonostante il decesso risalisse al 2017. "L'allerta è stata lanciata quattro giorni dopo che vi era data notizia dal centro collaborativo Milano", spiega sempre Roberta Pacifici. “Per alcune morti in circostanze non note l'analisi autoptica del soggetto non fornisce elementi sulla sostanza a cui è attribuibile il decesso. Questa è una nuova molecola e servono standard e metodi per metterla in evidenza, quando arrivano dagli Usa in Europa iniziamo a distribuirli e si rifanno le analisi sui decessi la cui causa è rimasta in sospeso. Delle nuove sostanze immesse sul mercato psicoattive non si conosce nulla, a volte hanno vita breve. Può passare del tempo se la molecola non si conosce". Nel sistema di allerta rapido sulle nuove sostanze psicoattive - aggiunge - "i fentanili sono un fenomeno che parte dagli Usa, su cui l'Osservatorio Europeo sulle droghe ha diffuso diverse notizie". Pacifici conclude spiegando che il sistema delle droghe sintetiche è in continua evoluzione, "con sostanze sempre nuove sul mercato dove il consumatore fa da cavia".
Fontana: cambieremo sistema allerta
Il ministro per la Famiglia con delega alle politiche antidroga, Lorenzo Fontana ha annunciato di aver "chiesto al Dipartimento per le politiche antidroga di elaborare uno studio di fattibilità per il potenziamento del sistema" di allerta "che si dovrà necessariamente adeguare alle nuove evidenze in ambito scientifico”. Secondo il ministro, "l'attenzione nei confronti del fenomeno delle nuove sostanze sintetiche è massima. Si tratta di sostanze di grave pericolosità, la cui offerta non di rado è presente sui canali del darkweb. Per contrastare questo fenomeno ho dato disposizione al Dipartimento per le politiche antidroga di effettuare le opportune verifiche per capire eventuali interventi sull' organizzazione attuale del Sistema di allerta allo stato gestito dall'Istituto superiore sanità. L'obiettivo - spiega il ministro - è lavorare a una revisione dell'intero sistema, per garantire al massimo la tutela della salute pubblica".