Crollo ponte Morandi, gli sfollati a Conte: "Che fine faremo?"

Cronaca

A un mese dal crollo del viadotto, in occasione della commemorazione, gli sfollati chiederanno al premier quando potranno entrare a prendere i loro beni dalle case a rischio. Intanto la Conferenza Stato Regioni stanzia 6,4 milioni per Genova

"Le polemiche e il dibattito politico di questi giorni non ci interessano, vorremmo che ci dicessero quando possiamo rientrare a casa a prendere le nostre cose e cosa sarà del nostro futuro".  Lo chiederanno domani gli sfollati al premier Giuseppe Conte, in occasione della commemorazione della tragedia del Ponte Morandi a Genova. L’anticipazione arriva dal presidente del Comitato degli sfollati della zona rossa, Franco Ravera. "A me, e credo a tutti gli sfollati - spiega Ravera - non interessa chi fa il commissario, chi mette i soldi, chi costruisce il ponte, la nostra priorità è sapere quando potremo entrare nelle nostre case per prendere le cose necessarie e capire se le nostre abitazioni saranno abbattute oppure un giorno potremo rientrarci".

"Scelte prese sulla nostra pelle"

A parlare per cinque minuti, domani sul palco di piazza De Ferrari durante la cerimonia organizzata dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova, sarà un'altra sfollata, Mimma Certo, delegata dal comitato presieduto da Ravera. "Se avessi la possibilità di parlare direttamente al Premier - spiega Ravera - gli direi di pensare bene alle scelte future che saranno fatte, perché saranno prese sulla nostra pelle".

15 famiglie in attesa di sistemazione

I nuclei familiari sfollati dopo il crollo sono 258, residenti in 12 palazzi ora compresi nella zona rossa: 10 di essi in via Enrico Porro e gli altri 2 in via Walter Fillak. Al momento le famiglie in attesa di una sistemazione sono 15.

Un fondo di solidarietà

Intanto è stato approvato, all'unanimità, dalla Conferenza Stato Regioni lo stanziamento di 6,4 milioni di euro di risorse aggiuntive al riparto dei fondi destinati all'edilizia pubblica residenziale, alla città di Genova. Lo comunica il  sottosegretario ai trasporti e Infrastrutture Edoardo Rixi. "Un fondo di solidarietà - spiega- costituito dalla destinazione del  2%, per autotassazione, da parte di tutte le Regioni, rispetto alle  proprie dotazioni finanziarie ripartite nel fondo del Mit. Il fondo di solidarietà da 6,4 milioni di euro va incontro all'emergenza Genova  dopo il crollo del Ponte Morandi. Sono risorse che serviranno a Regione Liguria e a Comune di Genova per dare una risposta abitativa  alle famiglie rimaste senza casa e andranno ad aggiungersi a quelle  della ripartizione ministeriale, approvata oggi dalla Conferenza, che  ammontano a circa 18 milioni di euro per la Liguria".

Cronaca: i più letti