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Genova, Renzo Piano dona "idea di ponte": fare presto, non in fretta

Cronaca
L'architetto, Renzo Piano, e, a destra, il ponte Morandi dopo il crollo del 14 agosto

Vertice a sorpresa del governatore Toti e del sindaco Bucci con l'Archistar: "Dal 14 agosto non penso a altro" ha detto e ha portato un plastico con un modello. Intanto ancora nessun nome nel registro degli indagati

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L'archistar Renzo Piano ha donato alla città di Genova una "idea di ponte", un plastico portato questa mattina, 28 agosto, in Regione Liguria, prima di incontrare il governatore e commissario all’emergenza, Giovanni Toti. Quando è crollato il viadotto Morandi (IL CROLLO - FUNERALI - FOTO - VIDEO), lo scorso 14 agosto, "ero a Ginevra - ha detto Piano - e da allora non penso a altro". Il senatore a vita, ha poi dichiarato: "Quello del ponte è un tema che tocca tutti e tutte le corde: da quella tecnologica a quella poetica". Sul fronte delle indagini, intanto, ancora nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati. E questo perché, ha detto il procuratore capo del capoluogo ligure, Francesco Cozzi, "l'analisi della parte amministrativa dell'opera deve essere approfondita e non può esser fatta in modo superficiale, richiede tempo".

Piano: crollo dramma che non si può dimenticare

Nel suo incontro con Toti, Renzo Piano ha dichiarato che il dramma del crollo del viadotto Morandi è una cosa che non si può dimenticare: "Ma l'architettura fa questo: celebra e costruisce, la città costruisce cambiamenti e documenta. L'importante è non cadere nella retorica". "Bisogna fare presto, ma non in fretta", ha poi sottolineato sulla ricostruzione. Dopo l’incontro ha parlato anche Toti: "Renzo Piano si è offerto volontariamente, da genovese competente nel campo, di regalare alla città un progetto per il rifacimento del ponte Morandi. Noi abbiamo accettato volentieri l'aiuto, qualche idea ce l'ha già proposta", ha detto.

Indagini, Cozzi: “Raccolti elementi utili, risalgono fino anni '80”

Intanto le indagini proseguono. Secondo Cozzi "l'analisi della documentazione che abbiamo acquisito ci ha portato a raccogliere elementi utili che risalgono fino dagli anni '80". Cozzi ha poi dichiarato: "Posso dire che già da ora sia i nostri consulenti tecnici che i componenti della commissione del Ministero dispongono di un consistente numero di reperti utili per accertare le cause del crollo del ponte Morandi. Lo dico come una nota positiva. Attività dei nostri consulenti e fervida alacre e ci permette di aspettare risultati utili in tempi non molto lontani". 

Nominato pool che affiancherà commissario Toti

Nella mattina del 28 agosto, poi, è stato nominato il pool di esperti che affiancherà la struttura commissariale presieduta dal presidente di Regione Liguria e commissario per l'emergenza Giovanni Toti e incaricata di realizzare i primi interventi urgenti a seguito del crollo del ponte. Si tratta di cinque persone: Stefano Pinasco, ingegnere del Comune di Genova, Enrico Zio ingegnere del Politecnico di Milano e professore ordinario di metodi computazionali per l'analisi di rischio e sicurezza, Emanuele Gissi e Alessandra d'Errico, rispettivamente ingegnere e architetto del Corpo dei Vigili del Fuoco, Pietro Croce, ingegnere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. La commissione di esperti non avrà alcun potere ispettivo ma di supporto alle decisioni del sindaco del Comune di Genova e del Commissario delegato per l'emergenza.