Trenord, annuncio choc di una dipendente: zingari scendete avete rotto

Cronaca

È successo a bordo di un convoglio diretto da Milano a Cremona. Trenord ha aperto un'inchiesta interna che ha portato a identificare la responsabile. Salvini: bisogna pensare alla sicurezza dei passeggeri. In 60 secondi come il caso Trenord incrocia rabbia e disagi

"I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, avete rotto i c...". È il messaggio che hanno sentito ieri i passeggeri del regionale '2653' attraverso gli altoparlanti di bordo del treno che parte alle 12:20 da Milano per Cremona e Mantova. A lanciarlo, comunica l'azienda che sul fatto ha aperto un'indagine interna, una dipendente Trenord che in quel momento era nel pieno delle sue funzioni. 

Salvini: la sicurezza dei passeggeri è una priorità

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini che su Twitter ha postato così: "Invece di preoccuparsi per le aggressioni a passeggeri, controllori e capitreno, qualcuno si preoccupa dei messaggi contro i molestatori... #Viaggiaresicuri è una priorità!".

Trenord avvia inchiesta interna

Sono stati numerosi i passeggeri a raccontare l'episodio sui social e a informare via mail l'azienda che gestisce i convogli, Trenord. Uno di loro ha mandato una segnalazione a seguito della quale Trenord ha aperto un'inchiesta interna. "Ringraziamo il cliente per la pronta segnalazione - dice l'azienda dei trasporti - Quanto riportato è grave e inqualificabile, adotteremo i provvedimenti necessari".

L'annuncio fatto da una dipendente

Trenord aveva spiegato in una nota che il dispositivo da cui si lanciano quel tipo di avvisi, non essendo in cabina, poteva essere accessibile anche ai passeggeri, ma dopo alcuni accertamenti l'ipotesi si è rivelata infondata. Sentiti tutti gli operatori che erano sul convoglio, si è arrivati a identificare una dipendente dell'azienda che gestisce il servizio ferroviario regionale e che in quel momento era nel pieno delle sue funzioni. 

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