Aggressioni, minacce e insulti: gli episodi di razzismo sui treni

Cronaca
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Sono stati numerosi i casi che si sono verificati a bordo dei convogli italiani. Dai pestaggi agli annunci offensivi, fino alle denunce poi rivelatesi false e alle fake news che riguardavano passeggeri stranieri. Ecco alcuni episodi degli ultimi anni

Pestaggi, insulti, minacce. Negli ultimi anni in Italia sono numerosi i casi di razzismo avvenuti a bordo dei treni. L’ultimo episodio è accaduto il 7 agosto 2018 su convoglio di Trenord partito da Milano e diretto a Cremona. Durante il viaggio, una dipendente, attraverso gli altoparlanti di bordo, ha detto: "Zingari e molestatori scendete dal treno, avete rotto". Ecco gli episodi razzisti più eclatanti che si sono verificati sui treni italiani:

Insulti e licenziamento del capotreno

A settembre 2017 un capotreno di Trenord viene aggredito, con relativo furto del palmare e pos, da un ragazzo di origini senegalesi durante un controllo. Nel corso della colluttazione il dipendente delle ferrovie pronuncia una frase razzista nei confronti dell’uomo. Il 13 dicembre successivo, l’azienda invia all’uomo una lettera di licenziamento. "Mi dispiace molto per quello che è successo. Ma mi è capitata questa brutta cosa, sono stato aggredito e mi è scappata una frase sgradevole", si è difeso l’uomo.

La finta aggressione al capotreno

Il 19 luglio 2017 il capotreno del regionale partito da Piacenza e diretto a Milano Greco Pirelli denuncia di esser stato aggredito con un coltello da una persona di colore durante un normale controllo dei biglietti. Ma le indagini, grazie ai filmati delle telecamere delle ferrovie, smontano tutto nel giro di pochi giorni: il capotreno ha simulato l’aggressione. A dirlo, il procuratore della Repubblica di Lodi. L’uomo, dipendente di Trenord, è subito stato accusato di calunnie e simulazione di reato.

Aggressione contro un minore cinese

Il 23 dicembre 2017 sul treno regionale Pisa-Firenze, due minorenni di 14 e 17 anni avrebbero aggredito, pronunciando frasi razziste, un altro ragazzo, anche lui minorenne, di origini cinesi. A gennaio 2018, i due sono stati denunciati dalla polizia ferroviaria per lesioni personali in concorso di stampo razzista e violenza privata aggravata.

Ultras contro un senegalese

Sempre a dicembre del 2017, un altro episodio di razzismo a bordo di un treno. Sul convoglio partito da Milano e diretto a Verona, un ragazzo di origini senegalesi sarebbe stato prima insultato e poi picchiato da almeno tre o quattro tifosi del Milan. Il giovane sarebbe salito a bordo alla stazione di Lambrate e sarebbe capitato nel vagone occupato dai supporters. Subito sarebbero partiti cori e insulti razzisti nei suoi confronti. Il ragazzo avrebbe provato ad allontanarsi ma sarebbe stato fermato e colpito, prima di riuscire a scappare.

Bengalese aggredito sulla Roma-Nettuno

Nel marzo 2017, un cittadino bengalese di 34 anni viene aggredito sul treno Roma-Nettuno. L’uomo sarebbe stato avvicinato mentre era sul convoglio diretto nella cittadina sul litorale laziale e picchiato. Il 34enne è stato poi portato in ospedale per la frattura della mandibola, del naso e degli zigomi del volto. Mesi dopo, la polizia ha identificato i presunti aggressori. Si tratta di un 18enne, all’epoca dei fatti ancora minorenne, ed una sua amica. I due sono finiti nel registro degli indagati. 

Cartelli razzisti sui convogli

A marzo del 2017 viene denunciato che su alcuni treni di Trenord e su altri diretti in Svizzera sono comparsi cartelli, con grafica ufficiale, di stampo razzista: “Avvisiamo i clienti che viaggiare sui treni con il biglietto, anche se convalidato, non è più possibile per i passeggeri di pelle scura”, si leggeva su un foglio sulla Milano-Bergamo. E ancora, sempre sullo stesso cartello: “A fronte dell’emergenza profughi provenienti dalle ex colonie, a chi non risponde ai requisiti della razza bianca europea verrà impedito l’accesso e potrà incorrere nella schedatura, ossia nella rilevazione delle impronte da parte degli operatori di polizia”. Trenord si è subito detta estranea ai cartelli e ha avviato una denuncia verso ignoti. Sui treni diretti in Svizzera, invece, cambiano le parole, ma non il tono: “Gli individui dalle fattezze africane o nord-orientali sprovvisti di documenti saranno prelevati dai vagoni, tradotti negli uffici della polizia di frontiera e sottoposti ad interrogatorio e perquisizione integrale. Una volta riconsegnati alle autorità italiane - l’annuncio - verranno rilasciati con un decreto di espulsione e deportati a Taranto”.

Insultati dal controllore

Il 6 maggio 2011, un controllore delle ferrovie appulo lucane di 50 anni, insulta con frasi razziste alcuni extracomunitari che viaggiavano sulla tratta Matera-Altamura senza biglietto e senza documenti. Sembra che l’uomo abbia addirittura evocato Adolf Hitler, “così ti taglia la testa e ti mette al forno crematorio”. La scena è stata ripresa dai telefonini e diffusa in rete da un’associazione per i diritti civili. Pochi giorni dopo l’uomo, con una lettera, si è scusato ma ha anche detto di esser stato provocato. Malgrado ciò, l’azienda lo ha sospeso per dieci giorni senza stipendio.

La fake news del rifugiato sull’Alta velocità

Il razzismo sui treni ha generato anche fake news. A febbraio 2018 è diventata virale la notizia di un rifugiato che viaggiava senza biglietto su un treno Alta Velocità Roma-Milano. L’episodio è partito dal post su Facebook di un altro presunto passeggero. Lo scatto ritraeva un ragazzo nero, con volto oscurato, immortalato nel momento in cui la capotreno stava chiedendo il titolo di viaggio. Malgrado la notizia fosse falsa, prima di esser smascherata, in poco tempo ha fatto il giro della Rete, con migliaia di condivisioni sui social network.

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