Un ragazzo di origini gambiane sarebbe stato vittima di un agguato a sfondo razzista nella città toscana. È illeso. A darne notizia don Biancalani, il parroco che ospita il 23enne. Secondo le ricostruzioni della Digos, il colpo sarebbe partito da una pistola scacciacani
Uno o due colpi di pistola, accompagnati da un epiteto razzista, sarebbero stati esplosi ieri 2 agosto, intorno alle 23, contro un migrante ospite della parrocchia di Vicofaro. Il ragazzo, che stava facendo jogging al momento dello sparo, è rimasto illeso. A dare la notizia è stato don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro che attraverso il suo profilo Facebook ha denunciato il fatto in questura. "Due giovani italiani al grido 'negri di merda' - scrive - hanno sparato uno o due colpi di arma da fuoco in direzione di uno dei nostri ragazzi migranti che è rimasto illeso". Don Massimo Biancalani è lo stesso prete travolto dagli insulti sui social dopo aver pubblicato, nell’agosto del 2017, le foto di alcuni migranti durante una giornata premio in piscina.
Lo sparo proverrebbe da una scacciacani
Secondo le ricostruzioni della Digos, il colpo in direzione del ragazzo gambiano sarebbe partito da una pistola scacciacani. Inoltre, un bossolo sarebbe stato raccolto e consegnato alla polizia dallo stesso migrante. Il giovane, sempre secondo fonti della questura, ha dichiarato alla polizia di aver sentito un forte botto e che mentre correva è stato avvicinato da due giovani in bicicletta che gli hanno gridato insulti a sfondo razziale e che poi si sono allontanati.
Sindaco di Pistoia: la nostra città non tollera l’odio
L’episodio è stato commentato anche dal primo cittadino che ha condannato il gesto: "La nostra è una città che rifugge dall'odio e non è disposta a tollerarlo", dice Alessandro Tomasi che esprime vicinanza alla giovane vittima delle aggressioni. "Se il lavoro degli inquirenti dovesse confermare quanto riportato si tratterebbe di un fatto gravissimo per la città e per le istituzioni". "Ogni forma di razzismo - ha ripreso il sindaco - deve essere condannata in modo fermo e deciso".