Olimpiadi 2026, via libera a candidatura a 3: Cortina, Milano, Torino

Cronaca
Da sinistra, il membro del Coni, Diana Bianchedi, il presidente Giovanni Malagò, il segretario Carlo Mornati e la vice presidente Alessandra Sensini (Ansa)
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L'ok dal Consiglio del Coni. Ma il sindaco di Milano, Sala, con una lettera si è detto rammaricato, e spiega: non parteciperemo all'eventuale governance. Appendino: logiche masterplan in parte incomprensibili. Giorgetti: sostegno se città unite

Via libera da parte del Consiglio nazionale del Coni alla candidatura unitaria di Cortina, Milano e Torino per le Olimpiadi invernali del 2026. Ma sulla decisione è polemica. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, auspica 'chiarezza' dando la disponibilità solo ad ospitare gare ed eventi "ove richiesto'' e date "le attuali condizioni, non ritiene praticabile una sua partecipazione alla governance del 2026''. Mentre la sindaca di Torino, Chiara Appendino, parla di "forti perplessità derivanti da un masterplan le cui logiche sono in parte incomprensibili". Dal governo, invece, viene ribadito il sostegno alla candidatura, a condizione però che Torino, Milano e Cortina non facciano passi indietro, come ricorda il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti.

Appendino: candidatura compatta Torino era scelta migliore

Dopo il via libera unanime di Giunta e Consiglio del Coni alla candidatura, con il presidente Malagò che ha parlato di “una grande opportunità per il Paese", Appendino ha voluto però ribadire la sua convinzione. E cioè quella che la candidatura compatta di Torino fosse la scelta migliore per l'Italia. Ma sulla questione è intervenuto anche il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, entrando nel merito e puntando il dito contro la pista di bob a Cortina, prevista proprio dal piano del Coni: "Un elemento di totale irrazionalità: basterebbe - sostiene - adeguare quello già esistente di Cesana''. 

Sala auspica chiarezza. Malagò: dossier mi sembra estremamente chiaro

Molte perplessità sono state sollevate anche da Sala, con Malagò che però ha puntualizzato: ''Il dossier che oggi è stato consegnato mi sembra estremamente chiaro. Poi c'è il tema della governance sul quale Sala ha espresso perplessità che io non posso che condividere. Ma vorrei ricordare che la governance è una cosa che si aggancia o attacca quando da candidatura si diventa comitato organizzatore".

Giorgetti: sosteniamo candidatura se città rinunciano ad ambizioni

Intanto  Giorgetti apre al Coni definendo “apprezzabile lo sforzo” per dare “una proposta unitaria e credibile. Ed il Governo - sottolinea l'esponente della Lega - si riserva di valutarla. Sosteniamo la candidatura se le città interessate rinunciano a una parte significativa di ambizioni". E, almeno per ora, l'unica ad aver accettato al 100% l'ipotesi di una sfida a tre sembra Cortina con il presidente della Regione Luca Zaia entusiasta: “Accogliamo con gioia questa bellissima notizia: Cortina farà parte della candidatura italiana alle Olimpiadi invernali 2026''.

Gli investimenti della candidatura congiunta

Nella giornata di ieri, 31 luglio, il Cio aveva indicato la proposta congiunta di Milano, Torino e Cortina come “una vera candidatura italiana”, aveva detto Malagò che aveva anche parlato di "un'occasione più unica che rara nella storia delle Olimpiadi". Quella del "tridente", inoltre, è una strada che - secondo quanto emerge del masterplan - prevede un investimento totale di 376,65 milioni di euro, con costi inferiori alle ipotesi fatte dalle singole candidature. 

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