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Reclutavano mercenari filorussi per combattere in Ucraina: 6 arresti

Cronaca
Un momento del video dei carabinieri del Ros

Sei persone in manette a Milano e in provincia di Avellino e Parma: 3 risultano irreperibili. Altri 7 indagati perquisiti. Le accuse: reclutamento di mercenari e combattimento in un conflitto armato estero. Indagini sono partite da verifiche su ambienti skinhead liguri

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Reclutamento di mercenari e combattimento in un conflitto armato estero. È per queste accuse che un mandato di arresto è stato emesso nei confronti di sei persone a Milano e nelle province di Avellino e Parma. Secondo le indagini, partite da verifiche sugli ambienti degli skinhead in Liguria, i sospettati avrebbero reclutato mercenari filorussi per farli combattere in Ucraina. In manette sono finiti due operai e un sedicente ex ufficiale. Le altre tre persone non risultano al momento reperibili: secondo gli investigatori, potrebbero trovarsi ancora nelle zone del conflitto.

L’accusa: reclutamento di mercenari filorussi

Nel corso dell'operazione di questa mattina, condotta dai carabinieri del Ros, sono state effettuate anche sette perquisizioni nei confronti di altre persone coinvolte nell'indagine. I reati contestati sono, a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata al reclutamento e al finanziamento di mercenari combattenti al fianco di milizie filorusse, reclutamento e istruzione dei mercenari, attività di partecipazione al conflitto, fatti aggravati dalla transnazionalità dei reati. L’operazione è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della Procura di Genova e per i sei arrestati il Gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Inchiesta nata da verifiche negli ambienti skinhead liguri

L'inchiesta è partita qualche anno fa, dopo la comparsa di alcune scritte inneggianti al nazismo nello Spezzino. Scavando tra i contatti dei due studenti autori delle scritte, gli investigatori hanno scoperto una rete di mercenari per lo più di estrema destra e simpatizzanti della Lega. Le indagini, quindi, avrebbero svelato l'esistenza di un’organizzazione che operava sull'asse Italia-Ucraina per il reclutamento, e il finanziamento, di mercenari destinati a integrare le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Dombas, teatro degli scontri armati con le truppe del governo di Kiev.

Legami di alcuni indagati con Milchakov

I carabinieri, inoltre, avrebbero accertato il legame tra alcuni indagati di questa inchiesta con Alexej Milchakov, comandante dell'unità paramilitare neonazista "Rusich" operante nel Donbass. Secondo gli inquirenti, gli arrestati erano in contatto con una organizzazione che ufficialmente era attiva nell'assistenza umanitaria verso le popolazioni del Donbass, vittime della guerra civile del 2014, ma che di nascosto reclutava mercenari da inviare nelle zone di conflitto arruolandoli nelle milizie filorusse. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, il fronte ucraino sarebbe a tutti gli effetti meta di miliziani di varie nazionalità: gli italiani sarebbero stati "lodati" dal governatore dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk per il loro contributo a livello militare.

In manette due operai e un sedicente ex ufficiale

Tra i tre fermati c'è un operaio italiano, già arrestato in Libia nell'estate 2011 dalle forze di sicurezza dell'allora regime con due connazionali che lavoravano come contractors. L'uomo è accusato di aver preso parte ai combattimenti nel Donbass dietro corrispettivo di denaro e di aver reclutato mercenari. Con lui è stato arrestato anche un cittadino albanese, sedicente ex ufficiale delle aviotruppe russe, istruttore di arti marziali, operatore informatico: è accusato di aver reclutato mercenari. In manette anche un operaio di origine moldava, aspirante legionario, accusato di aver preso parte ai combattimenti lungo il confine russo-ucraino dietro corrispettivo di denaro. Tra gli indagati ci sono esponenti di gruppi ultrà, un ex militare dell'Esercito e persone di opposta estrazione ideologica accomunate da una posizione eurasiatica che si oppone all'atlantismo e ai valori liberali propugnati dall'imperialismo americano.