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Sanità, dalla Val d'Aosta alla Sicilia: la classifica

Cronaca

Matteo Furcas

Foto d'archivio Ansa

Calabria e Campania non riescono a garantire i Livelli essenziali di assistenza, e si confermano agli ultimi posti anche per spesa pro capite e per efficienza. Tra le regioni più virtuose Veneto, Marche e Umbria. Ecco i costi della sanità nel nostro Paese

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Medici e personale, ma anche gessi, tutori e altre attrezzature mediche mancanti. È polemica per le notizie che arrivano dall’ospedale di Reggio Calabria, dove - secondo la denuncia dell'associazione dei medici ospedalieri della città - chi arriva in serata con una frattura, viene curato con garze e pezzi di cartone. La discussione torna così sulla spesa pubblica per la sanità in Italia e sull’efficienza di questo settore. Ecco i dati sulla spesa sanitaria nel nostro Paese.

Calabria e Campania inadempienti nell’erogazione dei Lea

In Italia la tendenza è comunque in miglioramento. Restano soltanto due, proprio la Calabria oltre alla Campania, le regioni giudicate non in grado di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), vale a dire quei servizi e prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme sull'intero territorio nazionale. A riportarlo sono i dati provvisori del monitoraggio Lea 2016 del Ministero della Salute, contenuti nel Rapporto  di Coordinamento di Finanza Pubblica 2018 della Corte dei Conti e diffusi dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva. "La forbice che ancora c'è tra le Regioni è inaccettabile”, ha commentato Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato. La Calabria ha raggiunto nel 2016 un punteggio di 144, -3 rispetto all’anno precedente. Il punteggio necessario per considerare una Regione "adempiente" nell'erogazione dei Lea è 160. Ancora più in basso sta la Campania, con un punteggio pari a 124, ma è la regione che ha guadagnato più terreno: +18 punti rispetto all’anno precedente. Oltre a queste due, nel 2015 quelle considerate “inadempienti” erano Sicilia, Molise e Puglia, ma nel 2016 risultano tutte e tre promosse. È il Veneto la Regione con il punteggio Lea più elevato, pari a 209.

Provincia di Bolzano la "regione" che spende di più per cittadino. In fondo Campania, Sicilia e Calabria

Andando a osservare i dati contenuti nel report redatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sul Monitoraggio della spesa sanitaria 2017, nel 2016 la Lombardia è stata nettamente la regione con la spesa sanitaria più alta (18 milioni e 895 mila euro), seguita da Lazio (10 milioni e 786mila) e la Campania, una delle regioni inadempienti nell’erogazione dei Lea. L’altra regione inadempiente, la Calabria, spende soltanto 3 milioni e 400 mila euro. Ai primi posti anche Veneto (9 milioni), Sicilia (circa 8 milioni e 800 mila euro) ed Emilia Romagna. Questi dati, però, vanno pesati con la differenza tra le dimensioni delle regioni. Gli ultimi numeri disponibili sulla spesa sanitaria pro capite, riferiti al 2016 e riportati dal rapporto OsservaSalute 2017 dell’Università Cattolica di Milano, ci dicono che la Campania è il fanalino di coda per quanto riguarda questa statistica: 1.729 euro a cittadino. La media italiana è di 1.845 euro pro capite. A pochissima distanza dalla Campania ci sono poi la Sicilia, con 1.738 euro, e la Calabria con 1.741. Una differenza di circa 500 euro con la “regione” in testa alla classifica, la Provincia autonoma di Bolzano, che spende per la sanità 2.285 euro a cittadino. Ai primi posti della classifica ci sono anche Umbria (2.111), Molise (2051), Liguria 2.037, e Valle d’Aosta (2.018 euro). La Lombardia spende 1.861 euro pro capite. Allo stato attuale, in Italia la spesa sanitaria pro capite è ancora composta per circa i tre quarti dalla spesa pubblica.

Efficienza, Demoskopica: Marche, Umbria e Basilicata più virtuose

Un altro indicatore utile è quello dell’efficienza. Secondo l’Indice di Performance Sanitaria 2018 realizzato dall’Istituto Demoskopika sulla base di otto indicatori, in Italia sono nove su 20 i sistemi sanitari regionali capaci di ottimizzare le risorse finanziarie disponibili per garantire l’efficienza del settore della sanità. In particolare, nel 2016, il risultato del bilancio degli enti sanitari locali premia le Marche con un segno più pari a 9,3 euro pro capite (14,4 milioni di euro), l’Umbria con un avanzo pari a 6,2 euro pro capite (5,5  milioni di euro), mentre nelle posizioni “meno virtuose” ci sono il Trentino Alto Adige con un “rosso” del sistema sanitario pari a 216,8 euro pro capite (230 milioni di euro , di cui solo 1,8 milioni di euro ascrivibili alla Provincia autonoma di Trento e o alla Provincia autonoma di Bolzano), la Sardegna con un segno meno del sistema sanitario pari a 193,5 euro pro capite (21,6 milioni di euro), la Valle d’Aosta con -169,6 euro pro capite (321 milioni di euro) e il Molise con un rosso da 134,6 euro pro capite (42 milioni di euro). Nella classifica generale dell'Indice, sono tutte del Sud le regioni inserite nell’area dei sistemi sanitari etichettati “malati” secondo gli indicatori di Demoskopica: Campania (395,5 punti), Sardegna (384,4 punti), Calabria (348,7 punti), Sicilia (332,7 punti) e Molise (309,9 punti).