Morto dopo caccia all’uomo ad Aprilia, il sindaco: "No al Far West"

Cronaca
Carabinieri fanno rilievi sul luogo in cui si è schiantata l'auto su cui viaggiavano due persone scambiate per ladri ad Aprilia (ansa)

"I cittadini devono limitarsi a denunciare i reati, non devono farsi giustizia da soli". Così il primo cittadino del comune laziale dopo la morte di un 43enne marocchino inseguito perché ritenuto un ladro. Per gli investigatori l'uomo non è morto a causa di un pestaggio

"Se dovesse essere confermato quanto emerso dalle prime ricostruzioni, sarebbe un fatto gravissimo. I cittadini devono limitarsi a denunciare i reati, non devono farsi giustizia da soli". Il sindaco di Aprilia, Antonio Terra, ha commentato così la morte di un giovane marocchino avvenuta nella città in provincia di Latina, dopo essere stato inseguito da alcune persone perché sospettato di essere un ladro. Per l’episodio, due italiani incensurati sono stati denunciati a piede libero per omicidio preterintenzionale. "La giustizia privata, il Far West non porta da nessuna parte", aggiunge il primo cittadino. Intanto il comandante provinciale dei carabinieri di Latina ha escluso che la morte dell'uomo sia dovuta ad un pestaggio prolungato.

Sindaco: "Ad Aprilia buon livello di integrazione"

Il sindaco ha ribadito: "Qui ad Aprilia abbiamo circa 10mila cittadini tra comunitari ed extracomunitari. In gran parte sono rumeni, la comunità nordafricana è invece piccola. Gli indiani sono circa 1.800. Molti lavorano nelle campagne. Ad Aprilia c'è un buon livello di integrazione, i bambini frequentano le scuole e solo l'altro giorno avevamo organizzato nel parco principale della città il Festival del cous cous", racconta. "Come è ovvio - spiega ancora il sindaco che è stato eletto con una lista civica ed è al suo secondo mandato - sto seguendo attentamente la vicenda. Tre cittadini di Aprilia, uno è un metronotte, si sono messi all'inseguimento di una macchina, una Megane con targa rumena, che avevano visto transitare nella strada nella quale abitano. Nell'auto sarebbero stati trovati arnesi da scasso ma nella notte tra sabato e domenica, quando è successo il fatto, non c'era stato nessun furto".

Carabinieri escludono che morte sia dovuta a pestaggio

I carabinieri escludono che il 43enne sia morto a causa di un pestaggio prolungato. "Lo rivelano le stesse immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona - ha riferito il comandante provinciale di Latina, colonnello Gabriele Vitagliano, in un'intervista a SkyTg24 – anche se la loro qualità non è proprio ottimale. A causare la morte potrebbe esser stato un colpo o un calcio, con conseguente caduta per terra del marocchino, che è quindi deceduto sul posto. Forse anche perché potrebbe aver battuto la testa nella caduta o in conseguenza dell'incidente stradale", dice. Quanto all'ipotesi che ad Aprilia, o quanto meno in quella parte della città, siano in azione ronde di cittadini per intercettare presunti ladri, il colonnello Vitagliano ha precisato che questo "non risulta e peraltro in quella zona dove ha preso le mosse la vicenda di sabato notte non si registrano da mesi furti in negozi, mentre sono stati solo quattro i furti di o su auto in sosta".

La ricostruzione dei fatti

La vittima, 43enne, originario del Marocco, aveva piccoli precedenti. L’episodio che ha portato alla morte dell’uomo non è ancora chiaro in tutti i suoi contorni. Gli indizi a carico dei due denunciati, entrambi quarantenni del luogo, sono emersi dapprima in seguito alla visione delle registrazioni di alcune telecamere di videosorveglianza e poi da alcune testimonianze. Dalle prime ricostruzioni sembra che tutto sia cominciato dopo che in una via di Aprilia alcuni residenti avevano notato una macchina sospetta con a bordo due persone. Pensando che si trattasse di ladri, alcuni abitanti si sono lanciati all'inseguimento. La vettura dei due presunti ladri è uscita di strada, uno di loro è riuscito a scappare mentre il 43enne marocchino è stato aggredito da uno o due dei suoi inseguitori. Spetterà però all'autopsia stabilire se le lesioni mortali siano state provocate dall'incidente o dalle percosse ricevute.

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