Caso Antinori: nessun traffico di ovuli, prosciolto il ginecologo

Cronaca
Il ginecologo Severino Antinori (Foto archivio Ansa)

Il gup di Milano ha ritenuto che le somme di denaro elargite dal medico alle donatrici di due cliniche estere in cambio di ovociti non fossero la prova di un’associazione a delinquere dedita alla commercializzazione illegale di gameti. Assolti anche i coimputati

Nessun traffico illecito di ovociti. Il ginecologo Severino Antinori è stato prosciolto a Milano dall'accusa di essere il capo di un'associazione per delinquere che aveva lo scopo di commercializzare gameti per la procreazione assistita e di cui avrebbero fatto parte altri coimputati, anche loro assolti. Alla base dell’accusa c’erano alcuni compensi - circa 1000 euro di media - elargiti da Antinori alle donatrici di due cliniche estere (una a Siviglia, l'altra a Praga) in cambio di ovociti da rivendere alle coppie che si rivolgevano alla clinica Matris, guidata dal medico romano, per avere dei figli. “Siamo soddisfatti - hanno commentato gli avvocati difensori Tommaso Pietrocarlo, Carlo Taormina e Gabriele Maria Vitiello - perché questa decisione riabilita professionalmente un grande scienziato che da molti anni è stato ingiustamente fatto oggetto di indagini che sono cadute nel nulla".

La decisione del gup

Il gup Alfonsa Ferraro, che ha mandato il medico a processo a novembre per altri reati minori, ha probabilmente letto con una luce diversa rispetto alla Procura la questione del denaro. Le motivazioni si conosceranno solo tra 90 giorni, ma è probabile che il giudice abbia ritenuto, a differenza del pm Maura Ripamonti, di inquadrare la vicenda nell'ambito dei principi espressi dalle recenti norme e direttive europee. Norme che riconoscono la legittimità di un compenso, a scopo di ristoro, per quelle donne che si sottopongono a pesanti trattamenti come l'ovostimolazione, necessaria per la donazione di gameti.

Gli imputati

In tutto erano 16 gli imputati nel procedimento davanti al gup Ferraro. Due donne che avevano chiesto di patteggiare un anno di carcere, con pena sospesa, sono state assolte, così come altre tre persone - tra cui la segretaria della Matris, Bruna Balduzzi - che avevano scelto il rito abbreviato. Un'altra posizione era stata stralciata nei mesi scorsi mentre per altre nove, tra cui il ginecologo Piero Mita, che avrebbero fatto parte di una seconda presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico di gameti alla clinica “Le Betulle” di Appiano Gentile, il procedimento è stato trasmesso a Como per competenza territoriale.

La vicenda di Antinori

Antinori, già condannato in primo grado a 7 anni e 2 mesi (contro i nove anni chiesti dalla Procura) per il prelievo forzato di ovociti a un’infermiera spagnola, a sua volta imputata per calunnia, è stato invece rinviato a giudizio per altri reati minori e per appropriazione indebita di ovociti. Il prossimo 13 novembre si aprirà infatti il processo, a carico del ginecologo e di un altro coimputato, relativo a un singolo episodio, quello di una coppia che non avrebbe prestato il consenso all'impianto a terzi di ovociti di loro proprietà. L'1 febbraio 2017, Antinori è stato anche condannato a tre anni e sei mesi di reclusione per il reato di estorsione: una coppia di Campobasso si era rivolta a lui nel 2013 per una gravidanza assistita e il dottore avrebbe illecitamente preteso, secondo i giudici, il pagamento delle prestazioni sanitarie rifiutandosi in caso contrario di eseguirle.

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