Olimpiadi Torino 2026, c'è il via libera del Comune alla candidatura

Cronaca
La sindaca Chiara Appendino in Consiglio comunale (Foto Ansa)

Il Consiglio comunale approva la delibera con 22 voti a favore, 8 astenuti e un contrario. La sindaca Appendino: "La maggioranza c'è. Credo nel lavoro fatto, non abbiamo paura di candidarci". Ribadito il no a dei Giochi insieme a Milano

Il Consiglio comunale di Torino ha approvato la delibera di sostegno alla candidatura alle Olimpiadi del 2026. Il documento non ha ottenuto però l'unanimità: i voti a favore sono stati 22 (Movimento 5 Stelle e Noi con l'Italia), 8 gli astenuti (Pd, Moderati, Lista Civica per Torino e Lista Civica Morano) un contrario (Uscita di Sicurezza). Assenti le 5 Stelle Daniela Albano e Marina Pollicino. "La maggioranza c'è - dice la sindaca Appendino - Credo nel lavoro fatto, non abbiamo paura di candidarci".

Appendino: "Non vogliamo i Giochi con Milano"

La sindaca Appendino si è soffermata durante la discussione in Consiglio comunale anche sulla "rivalità" con Milano, che si è fatta avanti per ospitare le Olimpiadi: "In questi giorni, anche grazie al contributo dei volontari del 2006 e dei sindaci olimpici, proponiamo che l'analisi costi e benefici sia affidata al governo o a un ente terzo e ribadiamo che la nostra candidatura è quella più forte e che non vogliamo i Giochi con Milano”.

Appendino: "Nessuna paura di portare avanti il progetto"

"Ogni lavoro è perfettibile, ma abbiamo fatto passi avanti e a ogni passo avanti le minoranze hanno sollevato delle obiezioni per non assumersi responsabilità politiche. È una delibera in cui crediamo - ribadisce Appendino -, non abbiamo nessuna paura di candidarci e portare avanti il nostro progetto", aggiunge Appendino. "Non ci sono più scuse, quello che rimarrà agli atti è il voto di oggi, quello che andrà al Coni è la delibera di oggi. Molto più facile far finta che un dissenso non esista che affrontarlo", osserva a proposito delle posizioni critiche assunte nelle ultime settimane dal Movimento 5 Stelle.

Lo scontro interno al M5s

Nelle scorse settimane si era risolto lo scontro interno al M5s sulla candidatura di Torino tra la maggioranza pentastellata in Consiglio comunale e la sindaca Chiara Appendino. Il via libera alla presentazione del dossier olimpico è arrivato lo scorso 30 giugno, dopo che la maggioranza nei giorni precedenti aveva inizialmente detto no all'evento mettendo a rischio la tenuta stessa dell'amministrazione. Decisiva la mediazione di Luigi Di Maio, ringraziato da Valentina Sganga, capogruppo dei 5 Stelle a Torino: "Siamo molto contenti che il viceministro Di Maio abbia condiviso e apprezzato i nostri punti e se ne sia fatto carico per portarli avanti". Tra le richieste dei pentastellati per dare il via libera un tetto massimo di spesa pubblica, un protocollo di intesa con Anac per la verifica degli appalti, zero consumo di suolo, solo plastiche compostabili, una mobilità basata su modalità elettrica sostenibile e garanzia dell'utilizzo costante degli impianti sportivi. Ma anche transazioni basate su blockchain, tracciabili per contrastare eventuali fenomeni legati alla corruzione o a possibili infiltrazioni mafiose. Previsti anche un pagamento puntuale e certo dei fornitori e l’esclusione di forme di impiego vicine al lavoro a costo zero.

Le altre città candidate

Sono sette i Paesi (da 3 diversi continenti) che hanno fatto arrivare al Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, la manifestazione d'interesse ad ospitare i Giochi invernali del 2026. Oltre a Torino si sono fatte avanti Graz per l’Austria, Calgary per il Canada, Sapporo per il Giappone, Stoccolma per la Svezia, Sion per la Svizzera e Erzurum per la Turchia. Le candidature ufficiali saranno comunicate il prossimo ottobre. La scelta della città organizzatrice avverrà il 10 settembre 2019, nella sessione del Cio che si svolgerà a Milano.

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