Bond subordinati, rimborso record a risparmiatore

Cronaca

L'uomo non sarebbe stato opportunamente informato dei rischi, per questo motivo l'Associazione Nazionale Anticorruzione gli riconoscerà un milione di euro

Era stato indotto a investire due milioni di euro in bond subordinati di Banca Marche - una delle quattro banche in liquidazione - senza essere stato adeguatamente informato dei rischi che correva, ma anzi essendo stato rassicurato che si trattava di un titolo sicuro. Per questo un imprenditore ha ottenuto un rimborso record dalla Camera arbitrale dell'Autorità anticorruzione: 1 milione di euro, soldi che gli verranno versati dal Fondo interbancario.

Conoscenza finanziaria e propensione al rischio basse

Per il riconoscimento di un rimborso così alto (per l'esattezza 972 mila di euro, pari alla metà di quello che il risparmiatore aveva investito e perso) è stata determinante una circostanza. Nella profilatura fatta dalla banca per la sottoscrizione dei bond subordinati, l'investitore risultava avere un'esperienza alta in materia finanziaria, come pure un'alta propensione al rischio. Non era però così, come il protagonista della vicenda, un imprenditore con la licenza media, è riuscito a dimostrare: lo ha fatto allegando una scheda precedente della stessa banca in cui gli venivano attribuite una conoscenza finanziaria e una propensione al rischio basse. E quando questa documentazione è stata mandata dall'Anac alla banca, l'istituto non ha opposto nessuna difesa.

Rimborso per metà della somma

"Mi avevano detto che si trattava di un titolo sicuro e che non avrei corso rischi e io mi sono fidato", ha raccontato l'imprenditore quando davanti al Collegio arbitrale ha spiegato come era arrivato a investire in quattro tranches i 2 milioni di euro che aveva sottoscritto nel 2007. L'uomo aveva chiesto che gli venisse restituito tutto. Ma l'Anac ha deciso per la metà della somma: perchè se è vero che non era consapevole dei rischi che correva, essendo però il titolare di un' azienda con un grosso giro di affari, aveva strumenti adeguati per poter comprendere l'effettivo rischio degli investimenti effettuati. La cifra riconosciuta non ha precedenti: da fine marzo a oggi l'Anac ha trattato il 35% delle 1700 istanze ricevute. Ma nessuna ha raggiunto la cifra di oggi.

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