In Evidenza
Altre sezioni
altro

Pedopornografia, 55 arresti e 596 denunce nel 2017 in Italia

Cronaca
Foto: Archivio Getty

Sono questi gli ultimi dati forniti dalla Polizia di Stato sui reati legati a detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Telefono Azzurro conferma 1.250 segnalazioni di contenuti illegali

Condividi:

L'inchiesta condotta dalla Procura di Firenze sulla rete di persone che, attraverso Facebook, facevano girare immagini pedopornografiche, in alcuni casi prodotte sfruttando minori adescati su Internet, è l’ultimo caso di un fenomeno drammatico. Sono 55 gli arresti e 596 le denunce in 552 attività d'indagine quelle accertate dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia nel 2017: lo scorso anno sono stati trovati 28.560 siti internet con l'inserimento di 2.077 spazi web illeciti nella black list per inibirne l'accesso dal territorio italiano. Particolarmente significativi i dati relativi ai fenomeni di adescamento online, con 456 casi trattati, 19 persone arrestate e 167 denunciate, nonché di cyberbullismo con 39 minori denunciati alla Autorità Giudiziaria e ben 354 casi trattati.

Un fenomeno diffuso

Secondo quanto segnalato da Telefono Azzurro, in Italia in un anno ci sono state 1.250 segnalazioni di contenuti pedopornografici e 23 di incitamento alla pedofilia. Il 6% di queste segnalazioni al 114 riguarda adescamenti online. Una tendenza in aumento non soltanto nel nostro Paese: in Europa - afferma Telefono Azzurro - quasi 18 milioni di bambini sono risultati vittime di abuso sessuale e spesso questi abusi avvengono online. Nello specifico, ogni 7 minuti una pagina web mostra immagini di bambini molestati o abusati sessualmente. Nel 2017 sono stati individuate 78.589 pagine web contenenti immagini illegali con minori: oltre la metà delle vittime ha 10 anni e nel 40% dei casi l'abusante è conosciuto online.

I rischi delle nuove tecnologie

Telefono Azzurro segnala inoltre che "la minaccia crescente sembra arrivare dal web e dalle nuove tecnologie, che offrono ai predatori delle Rete la possibilità di celarsi dietro l’anonimato o una falsa identità, a danno di bambini e adolescenti, dando origine a nuove forme di abuso: sexting, invio di contenuti sessualmente espliciti attraverso e-mail o chat; sextortion, diffuso soprattutto tra gli adolescenti, consiste nel forzare qualcuno ad inviare video o immagini sessualmente espliciti; grooming, o adescamento online tramite chat, app e siti web; e live distant child abuse, cioè la condivisione in live-streaming di video pedopornografici".

In cosa consistono pedofilia e adescamento online

In base a quanto afferma sul proprio sito la Polizia di Stato, quando parliamo di pedofilia on-line ci riferiamo al "comportamento di adulti pedofili che utilizzano la rete internet per incontrare altri pedofili (chat, forum, bbs), per alimentare le loro fantasie sessuali deviate, per rintracciare e scambiare materiale fotografico o video pedopornografici e per ottenere contatti o incontri con i bambini che sono sulla rete". La Polizia segnala inoltre che a partire dall’ottobre 2012 in Italia è stata introdotta una nuova fattispecie di reato che riconosce il carattere di pericolosità dei contatti sessuali on-line tra minori e adulti: l’adescamento (art. 609undicies del c.p. previsto dalla legge n. 172/2012), descritto come "un lungo e certosino lavoro di manipolazione che soggetti adulti compiono sul web per avvicinare minori, per indurli a fare cose che non sono adatte alla loro età, per obbligarli a fotografare e filmare il privato che può diventare pubblico, su Internet".