Sentenza storica dell'Agenzia del Territorio: dopo 107 anni, ovvero dagli accordi tra il Regno d'Italia dei Savoia e l'Impero austro-ungarico di Kaiser Franz Josef, la Regina delle Dolomiti torna ai trentini. Sindaco di Canazei: "Un successo". Zaia: "Giù le mani"
La Marmolada (3.343 metri) è trentina. La "sentenza" è dell'Agenzia del Territorio di Roma che ha stabilito che la cima più alta delle Dolomiti passa dal Veneto al Trentino, proprio come nel 1911.
Marmolada torna al Trentino
La decisione dell’Agenzia del Territorio mette fine a una disputa durata decine di anni affermando che sui confini provinciali della Regina delle Dolomiti vale quanto stabilito dal decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini promulgato nel 1982 e ribadito anche dal Consiglio di Stato, nel 1998, con una sentenza che fissava il confine sulla linea della cresta che da Punta Rocca scende verso il Passo Fedaia, coincidente con la linea di displuvio del monte. Oggi il confine è quello tra il comune di Canazei e quello bellunese di Rocca Pietore, che ha perso la battaglia legale decisa a Roma dall'Agenzia del Territorio.
Zaia: giù le mani
Immediata la reazione del sindaco di Canazei, Silvano Parmesani, che parla di “un grande successo” e quella contrariata di Luca Zaia che avverte: “Giù le mani, l’identità della Marmolada è del Veneto”. Interviene anche il presidente trentino Ugo Rossi, che smorza i toni sostenendo che le "montagne uniscono e non devono dividere" aggiungendo che "quando si parla di autonomia speciale, i confini sono una cosa ancora più importante delle attività economiche".
L’accordo del 2002
La decisione di oggi, 6 luglio, sconfessa l'accordo del 2002 tra gli allora presidenti della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, e della Regione Veneto, Giancarlo Galan, che, con la cartografia allegata, modificava nei fatti i confini a favore del Veneto.