La videolettera di Riccardo Bocca a Giulia Grillo

Cronaca

Al nuovo ministro della Salute è stata chiesta particolare attenzione al tema dell'obesità in fantile. Secondo l'Oms l'81% dei bambini e adolescenti in età scolare mette a rischio la propria salute con uno stile di vita errato

Gli italiani alla prova costume tra diete rischiose, mode alimentari e fake news scientifiche. È stato questo il tema al centro della nuova puntata di "Hashtag24, l'attualità condivisa", la trasmissione ideata e condotta dal vicedirettore di Sky TG24, Riccardo Bocca. Ospiti della dodicesima puntata: la conduttrice tv Cristina Chiabotto, la giornalista e scrittrice Eliana Liotta e il medico-dietologo e docente universitario Giorgio Calabrese. 

La videolettera di Riccardo Bocca a Giulia Grillo

Carissima ministro della Salute Giulia Grillo, le invio questa videolettera perché noi stasera abbiamo parlato di diete e alimentazione alternando la leggerezza dettata dall’estate alla serietà che lega il tema del dimagrimento con quello della tutela - appunto - della salute. C’è un argomento però che appositamente è stato riservato a lei, perché è all’origine di molte storture nel rapporto tra la popolazione - non solo italiana - e il cibo.

Si tratta dell’obesità infantile: che non è un semplice problema ma un vero e proprio allarme. Basti pensare che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’81 per cento dei bambini e adolescenti in età scolare mette a rischio la salute con il proprio stile di vita.

Un monito che punta il dito - è vero - contro la sedentarietà e la disabitudine allo sport, ma spesso trova il suo completamento in un’alimentazione tanto inappropriata da essere nociva per i più piccoli. Dopodiché è il caso di aggiungere che l’obesità infantile rappresenta un fattore di rischio per diabete, ictus, patologie cardiovascolari e tumorali con un aumento dei probabilità di morte prematura.

Abbastanza, cara ministro Grillo, per invitarla cortesemente ma anche con il massimo della determinazione a promuovere azioni di governo che favoriscano nelle famiglie italiane una cultura dell’alimentazione infantile che non si limiti a eventuali diete ma incida nel profondo, con lo sviluppo di una matura educazione alimentare e comportamentale. Ci possiamo contare?

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