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Ostia, i clan del litorale romano

Cronaca
Ostia, manifestazione contro le mafie (Foto archivio Ansa)

Dallo spaccio di droga al business degli stabilimenti balneari passando per il racket delle spiagge. Anni di inquinamento dell'economia legale nel X Municipio della Capitale

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Una confisca di beni mobili e immobili per un valore 18 milioni e mezzo di euro. È questo il risultato delle indagini della Guardia di Finanza che ha colpito i fratelli Carmine e Terenzio Fasciani. I due sono ritenuti esponenti di primo piano dell’omonimo clan che opera tra Roma e Ostia. Ma, come emerge dal rapporto “Mafie nel Lazio” pubblicato nell’aprile 2018, il loro non è l'unico clan a operare sul litorale romano.

I clan

Dieci anni fa la guerra sul litorale romano fu combattuta tra le famiglie Triassi-Fasciani, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti. Poi si arrivò ad una pax tra Fasciani e Spada. All'inizio Ostia era soprattutto business degli stabilimenti balneari e i Triassi, legati alla banda della Magliana, ne erano i gestori illegali. Proprio per una diatriba sulla gestione dei chioschi viene gambizzato nel 2010 Vincenzo Triassi. L'episodio segna il tramonto dei Triassi che cedono il controllo del business degli stabilimenti al clan emergente Fasciani alleato con gli Spada e protetto dai clan siciliani.

I Fasciani

Nell'ultimo dossier "Mafie nel Lazio", a cura dell’Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, i Fasciani sono indicati come tra i più influenti a Ostia e Carmine Fasciani individuato nell’inchiesta “'Nuova Alba' come il capo indiscusso del gruppo criminale". Secondo lo stesso report, "l’ascesa criminale dei Fasciani e la pace armata con gli altri boss di Ostia ha condizionato la vita dei cittadini del litorale ostiense: incendi, gambizzazioni, intimidazioni, racket, abusi e violenze, occupazione abusiva di case popolari, fino all’investimento diretto in attività economiche sul lungomare". Il peso di questa famiglia nel contesto di Ostia è stato spesso oggetto di indagini, processi e sentenze. Nell'aprile 2018, la Cassazione, con la sentenza 16048, ha stabilito che: "Può ritenersi processualmente acquisito che la famiglia Fasciani ha costituito una associazione per delinquere di tipo mafioso con a capo Carmine Fasciani".

Gli Spada

L'azione dei Fasciani si è incrociata con quella di un’altra realtà criminale di Ostia: gli Spada. In base a quanto riferisce il Rapporto, "la crescita degli Spada a Ostia, e la sua significativa disponibilità nel commettere reati cosiddetti 'di manovalanza', hanno spinto Carmine Fasciani ad ‘inglobare’ la famiglia nella sua organizzazione criminale. Tuttavia, l’alleanza fra gli Spada e i Fasciani è un'alleanza di comodo e di contesto". Con l'arresto degli esponenti di punta del clan di Carmine Fasciani nel luglio 2013, gli Spada avrebbero conquistato sempre più potere. “Dopo numerose udienze e una sentenza -  si legge nel dossier - i giudici descrivono violento e intimidatorio il clima generato dal controllo degli Spada su Ostia". Il clan Spada è stato anche protagonista delle cronache nel novembre scorso, quando un suo presunto membro, Roberto Spada, ha aggredito il giornalista Daniele Piervicenzi e il cameraman Edoardo Anselmi.