Maturità: chi è Giorgio Bassani, tra autori scelti per la prima prova

Cronaca
Foto: Archivio Ansa

Per l’analisi del testo di italiano agli esami di Stato, il Miur ha scelto un brano de “Il Giardino dei Finzi Contini”, opera dello scrittore cresciuto a Ferrara, ispirata alla storia vera di Silvio Magrini, presidente della comunità ebraica nella città estense dal 1930

È Giorgio Bassani l’autore che il ministero della Pubblica Istruzione ha scelto per l’analisi del testo da sottoporre agli studenti della maturità 2018 (AGGIORNAMENTI LIVE). In particolare, la scelta è caduta sul un brano de "Il giardino dei Finzi-Contini", libro pubblicato nel 1962 da Einaudi. È questa l’opera più celebre dello scrittore nato a Bologna nel 1916 ma cresciuto a Ferrara. Un autore proveniente da una famiglia benestante di origini ebraiche che nella sua vita ebbe numerosi interessi: oltre alla letteratura e alla poesia, era un appassionato di sport e cinema. Morì a Roma nel 2000.

Il giardino dei Finzi-Contini

"Il giardino dei Finzi-Contini" è una delle opere che rese famoso Bassani, ed è quella scelta dal Miur per i maturandi classe ’99. Si tratta di un testo ispirato alla storia vera di Silvio Magrini, presidente della comunità ebraica di Ferrara dal 1930, e della sua famiglia e racconta "gli orrori della persecuzione fascista e razzista, la crudeltà della storia, l'incantesimo dell'infanzia e la felicità del sogno". Rimasta nella città estense dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938, la famiglia Magrini, in seguito all'armistizio dell'Italia con gli Alleati dell'8 settembre 1943 e l'occupazione nazista del Paese, subì il destino di persecuzione di tanti altri ebrei italiani, con la morte di alcuni dei protagonisti ad Auschwitz. Da quest’opera, nel 1970 è stato tratto il film omonimo, diretto da Vittorio De Sica. 

Chi era Bassani, le prime opere

Figlio di Angelo Enrico Bassani, che fu presidente della Spal tra il 1921 e il 1924, e di Dora Minerbi, Giorgio Bassani cresce e si forma a Ferrara dove nel 1926 venne ammesso al Regio Liceo Ginnasio "L. Ariosto". Qui frequentò i cinque anni del ginnasio e i tre del liceo e, nel 1934 ovvero 84 anni prima di essere lui stesso l’oggetto dell’esame, conseguì la maturità. Nel 1939, nonostante le sue origini ebraiche e la promulgazione delle leggi razziali, Giorgio Bassani si laureò in Lettere all’Università di Bologna. Appena anno dopo, nel 1940, uscì la sua prima opera intitolata "Una città di pianura" che venne pubblicato sotto lo pseudonimo di Giacomo Marchi. In quel periodo iniziò ad insegnare italiano e storia agli studenti ebrei espulsi dalle scuole pubbliche, diventando così un attivista politico. Accusato di essere un antifascista, venne incarcerato per alcuni mesi nella prigione cittadina di via Piangipane, nel 1943. Una volta lasciato il carcere, andò via da Ferrara raggiungendo prima Firenze, poi Roma. Nel 1945, firmando con il suo vero nome, Giorgio Bassani pubblicò il libro "Storie dei poveri amanti e altri versi".

La consacrazione letteraria

Bassani scrisse quindi una seconda raccolta di versi, "Te lucis ante", pubblicata nel 1947. L’anno successivo, diventò redattore della rivista letteraria "Botteghe Oscure", mentre nel 1953 scrisse "La passeggiata prima di cena", altra opera di notevole successo. Nel 1955, invece, diventò redattore della rivista "Paragone", fondata nel 1950 da Roberto Longhi e Anna Banti, nella cui redazione conobbe Pier Paolo Pasolini. L’anno dopo, nel 1956, vinse il Premio Strega con "Cinque storie ferraresi".

Cinema e scrittura

Non soltanto letterato e poeta, Giorgio Bassani, fu anche grande esperto di cinema e nel 1966 venne scelto come presidente della giuria della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ma non lasciò mai la sua carriera da scrittore. Dopo il successo de "Il giardino dei Finzi-Contini", nel 1968 uscì "L'airone", nel 1972, "L'odore del fieno" e poi "Il romanzo di Ferrara" nel 1974 (del 1980 la versione definitiva). Nel 1982 pubblicò la raccolta di tutte le sue poesie in "In rima e senza", grazie al quale vinse il premio Bagutta, e nel 1984 la raccolta di tutti i suoi saggi e le sue riflessioni critiche in "Di là dal cuore". Nel 1987, infine, uscì "Gli occhiali d'oro", film diretto da Giuliano Montaldo ed ispirato dall’omonimo libro di Bassani del 1958. Un film premiato con il premio David ad Ennio Morricone per la colonna sonora.

Cronaca: i più letti