Allestito un maxischermo in piazza Duomo per assistere alle esequie dei due bambini che hanno perso la vita nel rogo del loro appartamento. L'arcivescovo ricorda il gesto di Francesco, rientrato in casa e morto per cercare di salvare il fratello minore: "È un esempio"
Sono migliaia le persone presenti ai funerali di Francesco e Raniero, i due fratelli di 13 e 10 anni morti lo scorso 15 giugno in un incendio nella loro abitazione. Durante l’omelia, l'arcivescovo di Messina, monsignor Accolla, ha ricordato il gesto di Francesco, morto rientrando nell'appartamento per cercare di salvare il fratello minore: "È diventato un esempio per tutti i ragazzi e gli adulti. Il suo gesto ci deve far pensare". Quando la notte del 15 giugno erano divampate le fiamme, in un primo momento il 13enne era riuscito a mettersi in salvo. Poi aveva deciso di tornare indietro, per cercare di recuperare Raniero, ma entrambi erano rimasti intrappolati. Salvi, invece, i genitori e altri due fratelli di 8 e 6 anni. A celebrare le esequie, nella cappella del collegio di Sant'Ignazio, anche padre Collura e padre Lorenzo Campagna che aveva battezzato i bambini.
Un maxischermo per assistere alle esequie
Accanto ai genitori, i loro parenti e amici, ma anche tanta gente comune, oltre al sindaco Accorinti e alcuni esponenti politici. Per il gran numero di persone presenti, il Comune ha autorizzato l'allestimento di un maxischermo in piazza Duomo su richiesta dei familiari. I ragazzi presenti indossano delle magliette con i soprannomi delle due vittime del rogo. Accanto alle bare, delle magliette di calcio delle squadre per le quali tifavano e le loro foto. Sull'altare due grandi cuori. In città negozi e uffici sono rimasti chiusi, per lutto cittadino.
L'arcivescovo di Messina: "Il gesto di Francesco è un esempio"
"È difficile poter parlare in un giorno come questo. Umanamente è inaccettabile una tale perdita sia da parte della famiglia che di tutti i presenti e di tutta la comunità", ha detto monsignor Accolla durante l’omelia. "Due piccoli splendidi che i compagni e noi tutti non riusciremo a dimenticare - ha aggiunto - quando accadono queste tragedie riusciamo ad apprezzare il significato della vita". L'arcivescovo di Messina ha ricordato "il gesto di Francesco: nella sua innocenza è diventato un esempio: un bambino che vede suo fratello e va incontro alla morte per donare la vita". Monsignor Accolla ha sottolineato anche che "in una società così apatica e indifferente il gesto di Francesco ci deve fare pensare. Due bambini che ora sono diventati fonte di vita e ci fanno interrogare sul senso della vita. Dico ai piccoli presenti e a tutti di non bruciate il tempo che avete che è puro e bello con cose inutili".