Sacile, testa di maiale davanti a un alloggio di richiedenti asilo

Cronaca
Fotogramma_carabinieri

È stata trovata stamattina, nella provincia di Pordenone, appoggiata su una recinzione insieme ai resti di alcune interiora. Gli otto inquilini della casa, che oggi festeggiano la fine del Ramadan, hanno deciso di non sporgere denuncia. Si cercano gli autori del gesto

Una testa di maiale mozzata e i resti di alcune interiora sono stati trovati questa mattina a Sacile, in provincia di Pordenone, appoggiati alla recinzione di un alloggio che ospita otto richiedenti asilo. A scoprire l’accaduto sono stati gli stessi occupanti della struttura, gestita dalla Cooperativa sociale Karpos Onlus di Porcia, che si stavano preparando per partecipare all'odierna festa per la fine del Ramadan. Sono stati immediatamente allertati i carabinieri della locale Compagnia, che hanno fatto rimuovere la testa e le interiora da parte di personale della municipalizzata.

Non c'erano mai stati segnali di intolleranza 

Secondo quanto si apprende, gli otto richiedenti asilo, ospiti della struttura dal 2016, non hanno mai creato problemi né i vicini o la comunità locale si sarebbero mai lamentati della loro presenza. Sono in corso accertamenti per risalire agli autori del gesto. I migranti non hanno voluto fare denuncia pur ritenendo l'accaduto offensivo e irriguardoso nei riguardi della loro cultura religiosa. La città di Sacile è la seconda per popolazione della provincia di Pordenone e non ci sono mai stati segnali di intolleranza. È guidata dal 13 maggio scorso da una giunta di Forza Italia, con la Lega all'opposizione dopo aver perso al ballottaggio.

Il sindaco: "Trovare i responsabili e punirli"

"Tutti assieme dobbiamo condannare questo gesto nel modo più assoluto, è necessario che vengano individuati i responsabili, sanzionandoli adeguatamente. Si tratta di un gesto sconsiderato". Lo ha detto all'ANSA il sindaco di Sacile Carlo Spagnol. "La nostra città non ha mai avuto problemi di alcun tipo con i migranti - ha sottolineato il primo cittadino - in una comunità di quasi 20 mila abitanti, sono sempre stati al massimo una quindicina, anche meno". Secondo Spagnol, non si è mai percepita tensione per l'accoglienza dei profughi: "La città è stata investita in modo del tutto marginale da questo fenomeno - ha spiegato - la presenza è assolutamente sotto controllo. A maggior ragione va rilevata la gravità dal punto di vista sociale: a prescindere che si tratti di rancori personali o interessi generali, legati al credo religioso degli inquilini, è prioritario sapere chi è stato per punirlo". 

 

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