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Luca Lanzalone, chi è e perche si è dimesso dalla presidenza di Acea

Cronaca
Luca Lanzalone (Lapresse)

Genovese, classe 1969, è esperto di diritto delle società partecipate. Ha lasciato la multiservizi della Capitale dopo il coinvolgimento nell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma, per cui ha curato la mediazione tra il Campidoglio e la società di Luca Parnasi

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Luca Lanzalone è tra i 9 arrestati nell'ambito dell'inchiesta della procura della Capitale sul progetto dello stadio dell'As Roma. È agli arresti domiciliari e fino al 14 giugno è stato presidente dell’Acea, carica che ha lasciato dopo l’azione della magistratura. Lanzalone, secondo le ricostruzioni dei pm, è stato uno degli uomini che ha curato la mediazione tra il Campidoglio e la società Eurnova di Luca Parnasi per modificare, tra gennaio e febbraio 2017, il masterplan dell'impianto sportivo con relativo taglio delle cubature. Il suo passo indietro era stato chiesto da Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico e capo politico del Movimento 5 stelle.

Avvocato e consulente di successo. Chi è Lanzalone?

Esperto di diritto delle società partecipate, Lanzalone, nato a Genova nel 1969, è da anni un consulente del M5s a livello nazionale. Nel recente passato, ha curato per la giunta pentastellata di Livorno guidata da Filippo Nogarin la procedura di concordato preventivo in continuità per il salvataggio di Aamps, l'azienda locale dei rifiuti. Ed è proprio grazie al ruolo svolto nella città toscana che Lanzalone, a fine 2016, è arrivato in Capidoglio per seguire il dossier sul nuovo stadio della Roma. Poi, dopo l’esito positivo della mediazione, è arrivata per lui la nomina a presidente di Acea, la multiutility di acqua ed energia al 51% di proprietà del comune di Roma. Lanzalone, scrive il Sole 24 ore, “vanta un ottimo curriculum. Laureato in giurisprudenza ‘summa cum laude’ a Genova con una tesi dedicata a ‘Chapter 11 - The Reorganization in the United States Bankruptcy Act’, ha conseguito l’abilitazione da avvocato nel 1988. Dal suo studio a Palazzo Saluzzo, nella centralissima Piazza Dei Giustiniani, che oggi conta sedi a Milano, a Lodi, a Miami e a New York, si è occupato soprattutto di consulenza e assistenza legale per società ed enti pubblici in materia societaria, di organizzazione dei servizi pubblici locali, di privatizzazione e di operazioni straordinarie di fusione, scissione, acquisizione, nonché nei rapporti con le Autorità di regolazione e controllo del mercato dell'energia, bancario e finanziario”.

Uomo di fiducia del M5s che ha visto Grillo “solo a teatro”

Scrive ancora il Sole 24 ore che “i Cinque Stelle si affidano anche a Lanzalone per tessere la loro rete tra imprese e dirigenti. L’avvocato accompagna Luigi Di Maio al suo esordio, lo scorso settembre, al Forum Ambrosetti di Cernobbio. I due sono di nuovo avvistati insieme alla Camera a fine mese”. Da sempre vicino ai 5 stelle, Lanzalone ha però sempre negato di conoscere Beppe Grillo, che giura di “aver visto una sola volta a teatro”.

Parnasi lo chiamava "Wolf"

Lanzalone è finito al centro dell'inchiesta sullo stadio di Roma. Secondo l'accusa, l'imprenditore Parnasi, che acquistò i terreni che avrebbero dovuto ospitare lo stadio, foraggiava politici e pubblici ufficiali con un metodo corruttivo che gli inquirenti hanno definito come "asset di impresa". In particolare, per i magistrati della Capitale, avrebbe promesso a Lanzalone consulenze per il suo studio legale pari a circa 100mila euro e avrebbe garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio a Roma. Dalle carte dell’inchiesta emerge che Lanzalone sarebbe stato un facilitatore ed aveva il compito di far combaciare gli interessi pubblici con quelli privati nell’operazione-stadio. Lo stesso Luca Parnasi sintetizza la figura dell'ormai ex presidente di Acea come "Wolf", il personaggio interpretato da Harvey Keitel che "risolveva i problemi" nel film Pulp Fiction. "Il 30 marzo 2018 - è scritto nell'ordinanza di custodia cautelare - Lanzalone parlando dello stadio comunica a Parnasi di aver individuato un escamotage idoneo ad accelerare i tempi della procedura. Parnasi è entusiasta e pronuncia più volte la parola Wolf". "Eh ma quando c'è Lanzalone... - ripete l'imprenditore - quando c'è Wolf... quando c'è Wolf.., la questione..". Per questo l’ormai ex numero uno dell’Acea è finito ai domiciliari e, dopo poco più di 24 ore, ha lasciato l’incarico nella multiservizi della Capitale.