Doping, pugno duro del Tas: 10 mesi di stop alla Errani
CronacaIl Tribunale arbitrale dello sport di Losanna rivede il caso della tennista trovata positiva al 'letrozolo' lo scorso agosto e per questo sospesa 2 mesi. La squalifica va ora dall'8 giugno all'8 febbraio 2019. "Sono nauseata" commenta la campionessa
Sara Errani dovrà stare lontana dai campi da tennis fino all'8 febbraio 2019. Il Tribunale arbitrale dello sport (Tas), dopo il ricorso dell'Agenzia italiana antidoping (Nado), ha rivisto la sospensione impartita alla tennista italiana per doping dello scorso agosto, portandola a 10 mesi. L’atleta, che è stata capace di vincere in tutto 10 tornei Wta, lo scorso agosto era stata sospesa per due mesi dopo essere stata trovata positiva al 'letrozolo'. La sanzione, secondo la Nado Italia era troppo lieve, motivo per il quale si è appellata al tribunale di Losanna. "Sono davvero nauseata da questa vicenda" ha scritto su Twitter la tennista dopo aver appreso la notizia, aggiungendo: "Trovo tutta questa vicenda una profonda ingiustizia e lo voglio gridare a testa alta, perché so di non aver niente da rimproverarmi". Nel messaggio affidato al social network la Errani ha anche ammesso che non sa se avrà "la forza e la voglia di rigiocare a tennis dopo tutto questo".
Due mesi già scontati
La tennista italiana ha già scontato i due mesi di squalifica che erano stati previsti e ora dovrà restare ferma dall'8 giugno all'8 febbraio 2019. I titoli sportivi che ha conseguito nel periodo intercorso tra le due sentenze verranno cancellati ed Errani dovrà anche pagare 4mila franchi svizzeri (circa 3500 euro) alla Nado. La tennista era stata già privata dei risultati acquisiti tra il 16 febbraio (data della raccolta dei campioni) e il 7 giugno, con conseguente perdita dei punti nella classifica e dei premi vinti. L'International Tennis Federation (Itf) nell’agosto 2017 nelle motivazioni della squalifica scriveva: "Questi campioni sono stati inviati al laboratorio accreditato da Wada a Montreal per l'analisi ed è risultato che contenessero letrozolo, che è un inibitore di aromatasi incluso nella sezione S4 (ormoni e modulatori metabolici) tra le sostanze proibite dalla Wada".
"È colpa di un medicinale di mia madre"
Errani si era difesa sostenendo che avesse assunto inconsapevolmente il letrozolo, farmaco utilizzato regolarmente dalla madre e solitamente prescritto per trattare il carcinoma mammario. Nello specifico la sostanza sarebbe entrata nel corpo dell’atleta con un piatto di tortellini in brodo preparato proprio dal genitore. Grazie a questa spiegazione e al fatto che alcuni medici chiamati a testimoniare avessero sostenuto che il letrozolo non migliora le prestazioni degli atleti e ha molti effetti collaterali, Errani se l’era 'cavata' con soli due mesi di squalifica. Sanzione a cui però si è appellata l'Agenzia italiana antidoping, ritenendola troppo morbida.
"Violazione dei diritti dell’atleta"
"Il fatto che il Tas abbia emesso questa sentenza iniqua sei mesi dopo la data che lo stesso organo giudicante aveva annunciato - ha dichiarato Angelo Binaghi, presidente della Federtennis - rappresenta una grave violazione dei diritti dell'atleta che si è vista privata della serenità necessaria a svolgere la sua professione di tennista ormai da un anno a mezzo". L’indignazione del numero uno della Federtennis è legata anche al fatto che il Tas abbia giudicato la sostanza assunta dall’Errani "involontaria". "Sono convinto che Sara supererà questo momento difficile e la aspettiamo in campo", ha concluso Binaghi. Solidarietà all’atleta romagnola arriva anche dalla Federazione italiana tennis (Fit) che, in una nota, definisce la nuova squalifica "una batosta assurda". "La Fit - si legge nel comunicato - dopo aver preso atto dell'esito del processo di appello al Tas di Losanna esprime la vicinanza all'atleta ribadendo il convincimento della sua innocenza, nel segno di una carriera vissuta nel rispetto dei valori su cui si fonda il tennis italiano ".