Sara Errani positiva a controllo anti-doping e squalificata due mesi
CronacaIl 16 febbraio scorso, nel sangue dell'atleta sono state trovate tracce di letrozolo. Lei si difende su Twitter: sostanza ingerita per errore con il cibo
Sara Errani è stata squalificata dalla Federazione Internazionale di Tennis, dopo che il 16 febbraio scorso nel suo sangue erano state trovate tracce di letrozolo, una sostanza proibita dalla Wada, l'agenzia mondiale anti-doping. Starà fuori dai campi fino al 3 ottobre e viene privata dei risultati acquisiti tra il 16 febbraio e il 7 giugno, con conseguente perdita dei punti nella classifica Wta e dei premi vinti.
Il controllo e la squalifica
"Un Tribunale Indipendente nominato ai sensi del Programma Antidoping 2017 ha rilevato che Sara Errani ha commesso una violazione del codice antidoping ai sensi dell'articolo 2.1 del Programma e, di conseguenza, le ha tolto i risultati conseguiti e imposto un periodo di squalifica due mesi, a partire dal 3 agosto 2017", si legge nel comunicato pubblicato sul sito dell'Itf. La sostanza proibita rilevata dal test è il letrozolo, un ormone che figura tra le sostanze messe all'indice dalla Wada e che è stato segnalato durante un controllo antidoping effettuato dalla Errani il 16 febbraio scorso. "Questi campioni sono stati inviati al laboratorio accreditato da Wada a Montreal per l'analisi ed è risultato che contenessero letrozolo, che è un inibitore di aromatasi incluso nella sezione S4 (ormoni e modulatori metabolici) tra le sostanze proibite", afferma la federazione, che chiarisce anche come la Errani avesse prontamente ammesso la violazione delle norme antidoping e chiesto l'udienza dinanzi a un Tribunale Indipendente per determinare le conseguenze che ne sarebbero derivate. All'udienza del 19 luglio scorso, il Tribunale in questione ha ricevuto le prove e ascoltato le argomentazioni giuridiche di entrambe le parti, prima di emettere la sentenza: "Errani dovrà disporre di un periodo di squalifica di due mesi, a decorrere dal 3 agosto, che terminerà alla mezzanotte del 2 ottobre 2017". Inoltre, la tennista sarà privata dei risultati acquisiti tra il 16 febbraio (data della raccolta dei campioni) e il 7 giugno, con conseguente perdita dei punti nella classifica e dei premi vinti.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="und" dir="ltr"><a href="https://t.co/EcM2Bvu3ax">pic.twitter.com/EcM2Bvu3ax</a></p>— Sara Errani (@SaraErrani) <a href="https://twitter.com/SaraErrani/status/894564341051207680">7 agosto 2017</a></blockquote>
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La difesa su Twitter
Poco dopo l'ufficialità della sentenza sul sito dell'Itf, è comparsa sull'account Twitter di Sara Errani una lettera che chiarisce le posizioni della tennista. "Non ho mai assunto nella mia vita e durante la mia carriera nessuna sostanza proibita. Questa sostanza (il letrozolo) è tuttavia presente nel Femara, un medicinale che mia madre assume giornalmente dal 2012 a scopo terapeutico", si legge nella lettera. Errani sostiene la tesi di un'accidentale contaminazione del cibo consumato all'interno della casa dei genitori con il letrozolo delle pastiglie che assumeva la madre. Come afferma la tennista, il Tribunale indipendente ha concordato sull'origine della positività al test, escludendo l'intenzionalità nella violazione delle regole anti-doping: inoltre non c'è evidenza che questa sostanza migliori le prestazioni atletiche delle tenniste di sesso femminile. Al fianco dell'atleta bolognese si schiera la Federtennis italiana, che con lei sta mettendo a punto una strategia difensiva e che probabilmente intende ridimensionare il caso, sull'esempio di una squalifica analoga comminata (e poi revocata) nel 2009 a Filippo Volandri.