Scuola, la videolettera di Riccardo Bocca al ministro Marco Bussetti

Cronaca

Già responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, è stato recentemente nominato alla guida dell'Istruzione nel governo Lega-M5S. Dovrà confrontarsi con una serie di emergenze

La scuola è stato il tema centrale della nona puntata di "Hashtag24, l'attualità condivisa". La trasmissione, ideata e condotta dal vicedirettore di Sky TG24, Riccardo Bocca, è trasmessa anche in diretta streaming su SkyTG24.it. Ospiti della nona puntata sono stati Lorella Carimali, docente finalista nel 2017 al Global Teacher Prize, il coordinatore nazionale Rete degli studenti medi Giammarco Manfreda e l’attore comico Giovanni Vernia. Al termine della puntata Riccardo Bocca ha inviato la videolettera a Marco Bussetti, da poco nominato ministro dell'Istruzione del governo Lega-M5s.

La videolettera di Riccardo Bocca

Carissimo neoministro dell’Istruzione Marco Bussetti,  prima di tutto buon lavoro. Dopodiché le invio questa videolettera perché - anche se la scuola ha trovato uno spazio minimo, nei discorsi programmatici del premier Conte in Parlamento - il ruolo che lei va a ricoprire è uno di quelli cruciali nello scacchiere delle speranze di tutti.

Dovrà confrontarsi - lo abbiamo appena visto - con una serie di emergenze che vanno dalle condizioni desolanti in cui i professori sono costretti a lavorare, al bullismo tra ragazzi, alla fatiscenza progressiva delle strutture pubbliche, alla perdita di autorevolezza del sistema scolastico e la mancanza di un chiaro progetto culturale. 

Non piccoli intoppi, ma esiti cronici di politiche che - anche quando a prevalere sono state la competenza e la buona fede - hanno ottenuto poco. Quanto basta perché a questo punto gli addetti ai lavori - e non soltanto loro - parlino di un sistema in ginocchio, umiliato da decenni di disattenzione e tentativi abortiti.

Un senso di rassegnazione, caro ministro Bussetti, che lei dovrà combattere fin da subito, consapevole del bisogno quotidiano di sostegno lucido e forte al settore. Quel progetto, per intendersi, che il governo Renzi ha battezzato come la buona scuola e che Conte oggi ha detto di non voler stravolgere, ma che nei fatti ha più zoppicato che corso. Ha idea, concretamente, di come riuscire a fare meglio?

 

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