Muore in attesa di un trapianto a Roma, la procura apre un'inchiesta

Cronaca
L'ospedale Umberto I di Roma (foto: Ansa)
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Un 20enne è deceduto lo scorso 17 maggio mentre era ricoverato al Policlinico Umberto I per verificare la possibilità di un’operazione ai polmoni. Il pm ha disposto l'autopsia e il sequestro del macchinario al quale era attaccato il giovane. La sorella: "Era vigile"

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo la denuncia presentata dai familiari di un ragazzo di 20 anni morto il 17 maggio scorso mentre si trovava ricoverato nel reparto trapianti del Policlinico Umberto I di Roma. A riportare la notizia del decesso è stato il quotidiano Il Tempo. Intanto, il pm ha disposto l'autopsia e il sequestro del macchinario al quale era attaccato il giovane, affetto da fibrosi cistica. Sequestrati anche il suo cellulare e la cartella clinica. I risultati dell'esame autoptico sono attesi entro sessanta giorni.

La sorella: "Era lucido e vigile"

Il giovane era stato ricoverato lo scorso 5 maggio per fare una serie di analisi con le quali si sarebbe dovuta verificare la possibilità di un trapianto di polmoni. "Mio fratello era lucido e vigile - racconta la sorella - ma dopo avere effettuato la tracheotomia, a partire dalla sera di domenica 13 maggio, le sue condizioni sono cominciate a peggiorare". In particolare, la situazione precipita il 16 maggio: "Intorno alle due di notte - dice la ragazza - mio fratello invia un messaggio a mia madre chiedendo di denunciare tutti, che lo stavano uccidendo. Ci siamo precipitati in ospedale e abbiamo appurato che i sanitari stavano effettuando le cure e che il problema era legato al macchinario, l'Ecmo che serve per abbassare il livello di anidride carbonica nel sangue, a cui doveva essere sostituito il filtro". "Alle sette di mattina del 17 maggio - aggiunge la sorella del giovane - siamo stati informati che la situazione era drammaticamente precipitata: ci hanno fatto entrare nel reparto e alle 7.20 è stata dichiarata la morte".

La Regione Lazio chiede una relazione

Sul caso ha voluto chiarimenti anche la Regione Lazio, che ha chiesto al Centro Regionale Rischio Clinico (CRRC) di effettuare un audit clinico in merito. "La relazione aiuterà ad avere un quadro completo della situazione", comunica in una nota l'Assessorato alla Sanità e Integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio.

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