Prosciutti contraffatti, una frode iniziata nel 2008

Cronaca

Paola Baruffi

Un documento in nostro possesso testimonia l’uso di razze non consentite dai disciplinari già dieci anni fa

Usavano suini di razze non consentite per produrre prosciutti di Parma e San Daniele. I maiali sotto accusa sono della razza Duroc Danese, una linea migliorata geneticamente per renderla più produttiva. Se con 100 kg di mangime con le razze tradizionali si fanno 27 chili di carne con la Duroc danese se ne fanno 30, ci spiega Gian Paolo Andorno, allevatore accusato di frode per aver venduto questi maiali facendoli passare per razze consentite dai disciplinari.

Razze non consentite già dal 2008

La frode secondo la magistratura sarebbe iniziata nel 2014 noi però abbiamo trovato un documento che testimonia la diffusione di questa pratica molti anni prima. Si tratta di una segnalazione fatta dall’Associazione Provinciale Allevatori Suini di Cuneo ai consorzi dei prosciutti di Parma e San Daniele e ai rispettivi enti certificatori, Istituto Parma Qualità e Istituto Nord Est qualità.

Nel documento, datato 21 luglio 2008, si parla di “impiego non conforme mediante dichiarazioni false“ di razze non consentite al  fine di ottenere animali più produttivi. E ancora, “…pur essendo il fenomeno abbastanza diffuso al momento ci risulta che nessun allevamento è stato messo sotto controllo per questi aspetti. Di conseguenza la prassi tende a diffondersi nella sicurezza dell’impunità”.

Abbiamo sentito al telefono il signor Chiaffredo Ceirano, allora presidente dell'Associazione Allevatori Suini di Cuneo e ci ha confermato quanto scritto. Negli archivi dell’Associazione non c’è traccia di riposte a questa segnalazione e rimane il fatto che si sono dovuti aspettare otto anni prima che, nel 2016, procura di Torino scoprisse la frode aprisse un’inchiesta.

Ci hanno venduto prosciutti contraffatti?

Quanti prosciutti sono stati venduti sul mercato con i marchi e a prezzo di Parma e San Daniele ma fatti con maiali non adatti alle produzioni dop?

Il consorzio del prosciutto di Parma, per voce del suo direttore, Stefano Fanti si dichiara vittima degli allevatori e rassicura i consumatori del fatto  che i prosciutti in questione sono stati smarchiati prima di essere messi sul mercato.

Ma se davvero già nel 2008 la pratica di falsificare i certificati e far passare una razza per un’altra era molto diffusa, come segnalavano in tempi non sospetti gli allevatori di Cuneo, probabilmente qualche coscia di prosciutto di qualità più scarsa al prezzo di prodotti Dop nei nostri piatti ci deve essere finita.

Cosa abbiamo mangiato?

I maiali di razza Duroc danese crescono più in fretta e possono essere macellati prima dei nove mesi richiesti dai disciplinari dei prosciutti di Parma e San Daniele. Danno una carne più magra, e acquosa.

Abbiamo chiesto un’opinione a Giuseppe Bettella, imprenditore che alleva maiali e fa prosciutti in provincia di Cremona. Bettella per i suoi prodotto cerca una qualità superiore  rispetto a quella dei marchi Dop di Parma e San Daniele. I suoi prosciutti costano tre volte tanto e i maiali sono molto più grassi.

Bettella ci spiga che è proprio il grasso a fare la differenza nella qualità del prosciutto. “Usare carni magre, di animali troppo giovani e cresciuti in fretta può compromettere la stagionatura”.

 

 

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