Caso Ragusa, confermata in appello condanna a 20 anni per il marito

Cronaca
Roberta Ragusa in una foto d'archivio Ansa

La donna era scomparsa nel gennaio 2012 dalla sua casa di Gello e non è stata mai più ritrovata. Il coniuge, Antonio Logli, era già stato condannato nel 2016, senza andare in carcere ma con l'obbligo di dimora. Obbligo confermato dalla Corte d'assise d'appello

Confermata in appello a Firenze la condanna a 20 anni di reclusione per Antonio Logli, l’uomo accusato dell'omicidio e della distruzione del cadavere della moglie Roberta Ragusa. La donna era scomparsa nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 dalla sua casa di Gello, nel comune di San Giuliano Terme, e non era stata mai più ritrovata.

La prima condanna nel 2016 e l'obbligo di residenza

Nel dicembre del 2016 l’uomo era stato condannato a 20 anni con il rito abbreviato. Il giudice, in quell’occasione, non aveva accolto la richiesta del pm di misura di custodia cautelare e così Logli non era finito in carcere. Per lui era stato disposto l'obbligo di dimora nei comuni di Pisa e San Giuliano Terme (Pisa) dalle 21 alle 6. E la Corte d'assise d'appello di Firenze, oggi, ha confermato per l'uomo proprio l'obbligo di residenza nel comune di San Giuliano Terme (Pisa) e il divieto di allontanarsi dalla provincia di Pisa dalle 21 alle 6. La pubblica accusa aveva chiesto alla Corte invece che, in caso di condanna, fosse disposta la misura di custodia cautelare.

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