Sorrento, vietate le unioni civili in un chiostro francescano
CronacaUna coppia gay si è vista negare la disponibilità, nonostante il luogo sia di proprietà comunale. Il sindaco Cuomo: “È attiguo al monastero, non mi sembra opportuno celebrare lì questo tipo di unione”
Volevano celebrare la loro unione in uno dei luoghi più suggestivi di Italia, il Chiostro di San Francesco a Sorrento. Di proprietà comunale, ogni anno sono duecento le coppie che lo scelgono come cornice per i loro matrimoni. Ma Vincenzo e il compagno Heriberto si sono visti negare la disponibilità. Il motivo? "Nel Chiostro di San Francesco non si svolgono cerimonie riguardanti unioni civili".
Due anni di Cirinnà
La notizia, riportata dall'Huffington Post, arriva proprio nei giorni in cui si celebra il secondo anniversario dell'approvazione della legge Cirinnà, il provvedimento che ha disciplinato per la prima volta le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
La risposta del sindaco
Il sindaco Giuseppe Cuomo, in carica dal 2015, si è difeso sottolineando che "benché il chiostro sia proprietà del Comune, è un luogo attiguo al monastero francescano". "Non mi sembra opportuno celebrare lì questo tipo di unione – ha aggiunto – piena disponibilità per altri luoghi, come il Museo Correale, Villa Fiorentino o lo stesso municipio". La coppia però non ha accettato la controproposta. "Noi ci siamo rivolti allo Stato, il comune di Sorrento fa parte dell'Italia e non del Vaticano - accusa Vincenzo - ci eravamo informati prima, lì si celebrano tantissimi matrimoni civili e non religiosi, perché a noi è stato vietato? Rivendichiamo gli stessi diritti degli altri cittadini". Intanto, i due hanno deciso di unirsi civilimente il 25 luglio a Villa Fondi, nel vicino comune di Piano di Sorrento.