Venezia, stop per tre anni ai nuovi “take away”

Cronaca
(Foto: Archivio Ansa)

Approvata la delibera del Comune per tutelare la città dal turismo di massa. Vietata l’apertura di esercizi che servono kebab, pizza al taglio e pasta d’asporto. Si attende l’ok della Regione.

Stop per tre anni all'aperura di nuovi negozi alimentari che vendono cibo take away. È la stretta decisa dal Comune di Venezia: l’obiettivo è difendere il decoro, ma soprattutto evitare che spazi pubblici, come gradini di ponti e chiese, siano utilizzati per improvvisati picnic, con una conseguente invasione di rifiuti.

La giunta guidata dal sindaco di centrodestra Luigi Brugnaro ha dato l’ok alla delibera comunale presentata un anno fa per tutelare la città lagunare dal turismo di massa. Ora la decisione è rimessa alla Regione, che dovrà valutare se il provvedimento realizza un giusto bilanciamento tra interessi cittadini e libera concorrenza.

 

Così, dopo l'installazione di tornelli a fine aprile per gestire il flusso turistico in entrata a Venezia, arriva un'altra decisione anti movida. Il nuovo provvedimento riguarda tutta la città antica, comprese le isole di Murano e Burano. Risultano esclusi, invece, il Lido, Pellestrina e San Pietro in Volta. Sarà vietata l'apertura di tutti gli esercizi che vendono cibo da consumare in strada, dal kebab alla pizza al taglio fino alla pasta d’asporto: esentate solo le gelaterie, considerate imprese artigianali.

Ma la norma non riguarda solo le nuove attività: previsti anche limiti e restrizioni per i locali già esistenti. Con l’approvazione del regolamento di igiene, potrebbero essere obbligati a tenere pulito il suolo pubblico davanti all’esercizio e a dotarsi di un bagno.

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