Ruby bis, in appello lieve riduzione di pena per Fede e Minetti

Cronaca
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I due sono stati condannati rispettivamente a 4 anni e 7 mesi e 2 anni e 10 mesi per favoreggiamento della prostituzione nelle serate nella villa di Arcore di Berlusconi. Il paragone dei legali dell'ex consigliera lombarda: "Questione di libertà come nel caso dj Fabo"

La Corte d'appello di Milano ha lievemente ridotto le condanne per Emilio Fede e per l'ex consigliera lombarda e showgirl Nicole Minetti, portandole rispettivamente a 4 anni e 7 mesi e a 2 anni e 10 mesi, nel processo d'appello “bis” sul caso Ruby bis, con al centro l'accusa di favoreggiamento della prostituzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore. Sono state respinte le richieste di assoluzione da parte delle difese di entrambi gli imputati. Durante l’udienza, uno dei legali di Minetti, l'avvocato Pasquale Pantano, ha paragonato la situazione della sua assistita a quanto avvenuto nel caso di Marco Cappato con dj Fabo: "Fu una questione di libertà", come nel caso di Fabiano Antoniani che decise per il suicidio assistito.

La difesa di Minetti: "Questione di libertà come nel caso dj Fabo"

Come l’esponente dei Radicali e dell'Associazione Luca Coscioni ha aiutato Fabiano Antoniani, morto in una clinica svizzera con il suicidio assistito, nell'esercizio "di un diritto", ossia la "libertà di decidere della propria vita", aveva detto il legale, così anche l’ex consigliera lombarda ha solo dato un aiuto alle giovani ospiti alle serate di Silvio Berlusconi ad Arcore "nell'esercizio libero della prostituzione", che rientra anche questo nella "libertà di autodeterminarsi". I legali di Fede e Minetti avevano posto anche la questione di illegittimità costituzionale della legge Merlin. Le due difese hanno chiesto in prima battuta l'assoluzione per i loro assistiti e in subordine hanno sollevato la questione di incostituzionalità del favoreggiamento della prostituzione quando "non c'è costrizione ma libero esercizio". E in tema di libertà la difesa di Minetti si è richiamata proprio all'ordinanza sul caso dj Fabo.

Il processo Ruby bis

Nella scorsa udienza il sostituto pg Daniela Meliota aveva insistito sulla tesi del "sistema prostitutivo" per chiedere sia di respingere la questione di illegittimità costituzionale che la conferma delle condanne per Emilio Fede e Nicole Minetti, rispettivamente a 4 anni e 10 mesi e a 3 anni. Il nuovo procedimento d'appello "bis" è scaturito dalla decisione della Cassazione del settembre 2015 di rinviare gli atti ad un altro giudizio di secondo grado per colmare alcune "lacune motivazionali" della sentenza.

La questione dell'esercizio libero della prostituzione

"Non si comprende come possa essere criminologicamente rilevante", aveva spiegato l'avvocato Pantano nella sua arringa, "aiutare qualcuno nell'esercizio libero della prostituzione, in una società che si è evoluta rispetto alla prostituzione degli anni '40 a cui si riferisce la legge Merlin. All'epoca", ha poi aggiunto, "non c'erano le escort che oggi si offrono liberamente". E ancora: "Se non c'è violazione della sfera di libertà, come avviene invece nella tratta delle prostitute 'schiave', non c'è reato". E per sostenere la tesi il legale si era richiamato anche all'ordinanza della Corte d'appello di Bari che ha deciso di inviare gli atti alla Consulta sulla legge Merlin nel processo d'appello sulle escort portate, tra il 2008 e il 2009, dall'imprenditore Gianpaolo Tarantini nelle residenze dell'allora presidente del Consiglio. Oltre che alla "prestigiosa" ordinanza nel processo a Cappato "sulla libertà di decidere della propria vita".

Difese avevano chiesto l'assoluzione

E se la difesa di Minetti aveva chiesto l'assoluzione dall'accusa di aver favorito la prostituzione di sette giovani, uno dei legali di Fede, l'avvocato Salvatore Pino, aveva chiesto che venisse assolto dalle accuse di tentata induzione di Ambra Battilana, Chiara Danese e Imane Fadil (parti civili) e dal favoreggiamento di altre tre ragazze (tra loro Roberta Bonasia "la prediletta di Berlusconi"), tra cui la stessa Ruby ("episodio questo, tra l'altro, prescritto", ha aggiunto il legale).

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