Potenza, ex vigile urbano uccide il figlio e poi si toglie la vita

Cronaca
Foto d'archivio: ANSA
polizia

L'uomo, per cause ancora ignote, ha puntato la pistola contro il figlio prima di suicidarsi. Inutile l'intervento dei soccorsi. La polizia indaga sulle cause del gesto

Tragedia familiare all'alba del 25 aprile a Potenza dove, in seguito a una lite, un 67enne ha ucciso con un colpo di pistola il figlio di 37 anni e poi si è tolto la vita con la stessa arma. A chiamare i soccorsi l’altro figlio dell’uomo.  

La prima ricostruzione

Quello che ha tutte le caratteristiche di un omicidio-suicidio è avvenuto nella villetta di famiglia nel rione Betlemme, poco distante dal carcere del capoluogo lucano. Secondo le prime ricostruzioni il padre, un vigile urbano in pensione, avrebbe sparato al figlio mentre questi si trovava a bordo della sua auto, prima di puntare l'arma contro se stesso. Ancora sconosciuti i motivi del gesto, sui quali indagano la polizia e i magistrati della Procura potentina che stanno ascoltando alcuni parenti per capire se tra i due ci fossero stati litigi. Sul posto anche gli uomini del 118, che hanno tentato invano di soccorrere il 67enne, morto poco dopo durante il trasporto all’ospedale San Carlo di Potenza.

L’allarme dato dall’altro figlio

Il corpo senza vita del 37enne, invece, è stato ritrovato all’interno della macchina parcheggiata nel cortile dell’abitazione. Il cadavere e l'auto sono oggetto degli accertamenti della scientifica. A dare l’allarme è stato l'altro figlio del presunto omicida che - secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa - si trovava in casa e verso le 6.30 del mattino avrebbe sentito i colpi di pistola all’esterno, per poi chiamare il 113. Incredulità e disperazione i sentimenti manifestati da parenti e amici di famiglia, riuniti davanti alla villetta dopo aver appreso la notizia.

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