L'attore, produttore teatrale, cinematografico ed ex parlamentare, ha assunto una posizione critica nei confronti del movimento femminista "Me too", nato in America dopo il caso Weinstein
La videolettera è stata inviata a Luca Barbareschi: attore, produttore teatrale, cinematografico ed ex parlamentare. Barbareschi, recentemente, ha assunto una posizione critica nei confronti del movimento femminista "Me too", nato in America dopo il caso Weinstein.
La videolettera di Riccardo Bocca
Carissimo Barbareschi, le invio questa videolettera perché da molti anni lei è un protagonista della vita pubblica italiana. Sia come giovane e promettente attore, sia come produttore teatrale e cinematografico e anche parlamentare. Una carriera segnata da polemiche figlie del suo carattere tumultuoso e dal costante impegno a porsi con le sue idee al centro della scena artistica.
Di recente, ad esempio, ha preso una posizione forte e garantista in difesa di Fausto Brizzi, accusato da alcune attrici di presunte molestie sessuali. Ha dichiarato, anche, che quando leggeva le accuse che hanno portato alla rottura tra Brizzi e la sua casa cinematografica, le veniva da ridere, perché a suo avviso era da matti rinunciare a un genio come Brizzi".
Un punto di vista che ciascuno valuta come crede. Non è però accettabile quello che lei ha aggiunto a caldo in quell'occasione riguardo al movimento femminista "Me too", nato in America dopo il caso Weinstein. Lo ha infatti definito un gruppo di "mentecatti". Il che non soltanto è offensivo, ma esprime un'aggressività di cui davvero non si sente il bisogno. Non basta già, caro Barbareschi, la violenza che le donne subiscono ogni giorno, e che lei per primo in passato ha condannato?