La videolettera di Riccardo Bocca al governatore Nello Musumeci

Cronaca

Il Presidente della Regione Siciliana, 62 anni, è il volto del centrodestra siciliano. È stato eletto il 6 novembre 2017

I mille volti della massoneria e i presunti legami tra logge e mafie che sono stati posti in evidenza dalla Commissione nazionale Antimafia, sono stati al centro della seconda puntata di Hashtag24, andata in onda l'11 aprile.
La videolettera è stata inviata al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Secondo i riscontri emersi dalle investigazioni e riportati dai magistrati il numero di logge presenti nel trapanese risulta sproporzionato rispetto alle altre province d'Italia. L'elevato numero di iscritti nella provincia di Trapani e la qualità degli iscritti, rende possibile la creazione di "veri e propri comitati d'affari dove è possibile determinare l'esito delle consultazioni politiche e scambiarsi favori". Anche il quotidiano La Sicilia, il giorno dopo il programma, ha ripreso la videolettera.

La videolettera di Riccardo Bocca

Carissimo governatore Nello Musumeci, le invio questa videolettera perché da quando nel novembre scorso è stato nominato presidente della Regione Siciliana lei ha una responsabilità cruciale. È quella di garantire, o almeno provare a garantire, un monitoraggio serio e costante delle massonerie deviate e del loro rapporto con la mafia. Certo è una missione ostica, rischiosa, segnata da trascorsi tutt'altro che incoraggianti, ma il suo curriculum dovrebbe essere una garanzia.

Nel 2013 lei è stato eletto presidente della Commissione regionale antimafia e ha proposto sia la creazione di un osservatorio europeo sul fenomeno delle mafie, sia l'istituzione dell'ora della legalità per educare all'onestà i più giovani. Bella idea. Solo che nel frattempo gli investigatori hanno svelato proprio nella sua Sicilia uno sconsolante intreccio tra realtà massoniche e uomini d'onore. In particolare, hanno puntato il faro sulla provincia di Trapani, regno di Matteo Messina Denaro, per molti nuovo capo dei capi latitante di Cosa Nostra.

Una realtà inaccettabile: per la popolazione, e per lei in quanto garante della legalità. Il che impone, sul fronte politico oltre che giudiziario, azioni forti, profonde, ispirate alla necessità collettiva di trasparenza. Oppure a vincere sarà, ancora una volta, la rassegnazione?

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