Assenteismo a Ficarra: indagati metà degli impiegati del comune

Cronaca
Il provvedimento è stato eseguito dai militari del Comando provinciale di Messina (Fotogramma)
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Ventitré dipendenti, su un totale di 54, del comune in provincia di Messina dovranno rispondere delle accuse di truffa aggravata e continuata ai danni dell'ente pubblico e false attestazioni o certificazioni. Tra di loro anche 3 dirigenti accusati di omesso controllo

Si assentavano frequentemente dal lavoro per motivi personali in un clima di totale impunità, potendo contare sulla complicità di coloro che erano preposti al controllo. Con questa accusa Quasi la metà dei dipendenti del comune di Ficarra, 23 su 54, sono indagati per assenteismo e per 16 di loro la Procura di Patti ha predisposto la sospensione dalla funzione. Le accuse di cui dovranno rispondere i 23 tra impiegati e dirigenti del comune in provincia di Messina sono: truffa aggravata e continuata ai danni dell'ente pubblico e false attestazioni o certificazioni. "Siamo alla paralisi – ha commentato le misure all’Agi il sindaco Gaetano Artale - Stiamo cercando di mandare avanti il Comune con quel poco di personale che ci è rimasto".

Accertate 650 assenze arbitrarie

Il provvedimento, eseguito dai militari del Comando provinciale di Messina, arriva al termine di un'indagine partita nel 2016 che ha documentato, anche con riprese video, i comportamenti fraudolenti degli indagati. Nello specifico i carabinieri hanno potuto constatare una "cronica, diffusa e generalizzata abitudine degli indagati, dipendenti a vario titolo del Comune, ad allontanarsi per motivi personali dall'ufficio". Impiegati e dirigenti, infatti, non timbravano i cartellini o la scheda magnetica in modo da non far risultare i periodi di assenza dal lavoro, evitando di subire decurtazioni di stipendio. Durante l’indagine, gli inquirenti hanno accertato 650 assenze arbitrarie per un ammontare di oltre 12.500 minuti.Tra gli indagati anche un dipendente dell'area amministrativa, che era solito uscire dal comune senza registrare l'assenza per andare dal tabaccaio, al bar, al mercato, dal meccanico o all'ufficio postale. Tra i 16 destinatari della misura cautelare ci sono anche tre dirigenti, rispettivamente dell'area tecnica, amministrativa ed economico-finanziaria, che dovranno rispondere in concorso con gli altri indagati per omesso controllo.

"Sistema fraudolento e patologico"

Gli inquirenti parlano dell'esistenza di un vero e proprio "sistema fraudolento e patologico" ai danni della pubblica amministrazione, che si è sviluppato e rafforzato nel tempo in un contesto di "anarchia amministrativa". Interrogato dai carabinieri, uno degli indagati ha ammesso di aver agito in quel modo per trent'anni, dichiarando di aver consentito che le condotte dei propri dipendenti fossero regolate in base alla "coscienza personale". La complicità tra controllori e controllati, secondo i carabinieri, avrebbe contribuito ad istaurare "un clima di cronico disinteresse per le funzioni pubbliche svolte e una totale assenza di senso del dovere".

In attesa delle carte per "comprendere la dimensione del fenomeno"

Il sindaco di Ficarra, intervistato dall’Agi, ha ribadito "massima fiducia nella magistratura, ma attendo di potere accedere agli atti prima di dire qualcosa di preciso. In queste cose il Comune è parte lesa". Il primo cittadinom spera di poter aver accesso il prima possibile ai risultati delle indagini per "comprendere la dimensione del fenomeno". "Non è semplice accorgersi di fenomeni di questo tipo – ha aggiunto - anche perché' sono diversi gli uffici decentrati". Nel caso in cui dovessero essere riscontrate delle responsabilità da parte degli impiegati, il sindaco ha assicurato che: "Ci atterremo scrupolosamente a quello che prevede la legge". Alla domanda se anche i licenziamenti sono nel conto delle eventuali misure da adottare, il sindaco ha risposto che metterà in atto "tutto quello che prevede la legge, nella massima fiducia nei giudici".

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