È morto Emiliano Mondonico, ex allenatore di Torino e Atalanta

Cronaca
Emiliano Mondonico è morto a Milano all'età di 71 anni (Foto: Archivio Getty Images)

Aveva 71 anni ed era ricoverato a Milano per curare un tumore. "Il calcio mi dà la forza per continuare la sfida", aveva detto. A darne l'annuncio la figlia Clara sui social

È morto Emiliano Mondonico. L'ex allenatore di Torino, Atalanta, Napoli, Fiorentina e Cremonese si è spento all'età di 71 anni a Milano, dov'era ricoverato. Lottava contro un tumore da sette anni.

L'annuncio della famiglia

A dare l'annuncio della morte è stata la figlia Clara attraverso un post su Facebook sulla pagina del padre. "Ciao papo, sei stato il nostro esempio e la nostra forza...ora cercheremo di continuare come ci hai insegnato tu. Eternamente tua", ha scritto la donna. Mondonico, nato a Rivolta d'Adda, in provincia di Cremona il 9 marzo 1947, da sette anni lottava contro un tumore che aveva richiesto l'asportazione di una massa di sei chili, di un rene e di un pezzo di intestino. "Il calcio mi dà la forza per continuare la sfida", diceva a chi gli stava vicino. Il "Mondo", come lo chiamavano affettuosamente tifosi e giocatori, era stato in precedenza un'ala, vestendo le maglie di Torino, Atalanta, Monza e Cremonese. Aveva da poco compiuto 71 anni.

Gli inizi nel mondo del calcio

Nato a Rivolta d'Adda il 9 marzo 1947, Emiliano Mondonico è stato uno degli allenatori più carismatici del calcio italiano che lo ricorda per 5 promozioni in Serie A con Cremonese (1983-1984), Atalanta (1987-1988 e 1994-1995), Torino (1998-1999), e Fiorentina (2003-2004). Mondonico crebbe nelle giovanili della Rivoltana, squadra dilettantistica del suo paese; nel 1966 fu ingaggiato dalla Cremonese, con cui giocò una stagione in Serie D e una in Serie C. Nel 1968-1969 esordi' in Serie A con la maglia del Torino. Dopo due stagioni scese di categoria per giocare con il Monza (23 gare e 7 reti) e ritornare in A nel 1971-72 all'Atalanta. Chiuse la carriera dopo il ritorno alla Cremonese, con cui giocò per sette stagioni tra Serie B e Serie C. Nel 1979 inizia la carriera di allenatore come tecnico delle giovanili della Cremonese, per poi passare alla prima squadra nel corso del campionato di Serie B 1981-1982. Rimase alla guida della squasdra fino al 1986, ottenendo nel 1983-1984 quello che fu il ritorno dei lombardi in A dopo 54 stagioni. Dopo l'immediata retrocessione in B del 1984-1985, passo' nel 1986-87 al Como, col quale raggiunge un nono posto in A.

Alla guida di Atalanta e Torino

Nella stagione 1987-1988 fu ingaggiato dall'Atalanta, in B; ottenne immediatamente la promozione in massima categoria, e guido' la squadra bergamasca in un'esaltante esperienza in Coppa delle Coppe, conclusa in semifinale di fronte ai belgi del Mechelen che poi vinse la competizione contro l'Ajax. Nelle due stagioni successive ottenne un sesto e un settimo piazzamento in A, con la qualificazione alla Coppa UEFA. Tra il 1990-1991 e il 1993-1994 ha guidato il Torino, in Serie A. Con i granata ottiene i migliori risultati della sua carriera: quinto posto nel 1991, i granata nella stagione 1991-1992 conclusero terzi e disputarono la finale di Coppa Uefa, persa a beneficio dell'Ajax, pur non conoscendo sconfitta nella doppia finale. Nel ritorno della finale ad Amsterdam restò nell'immaginario collettivo l'episodio della sedia agitata in aria (che gli costò una giornata di squalifica mai scontata), in segno di protesta verso l'arbitraggio. Nel 1992-93 la squadra granata vinse la Coppa Italia, nonostante 3 rigori contro nel ritorno della finale in casa della Roma. Tornato all'Atalanta nel 1994-95, riportò i bergamaschi in A, traghettandoli anche verso la finale di Coppa Italia 1995-96, persa contro la Fiorentina. Conclusa l'esperienza con la "Dea" ritorna al Torino e ottiene una nuova promozione, poi passa al Napoli, Cosenza e, soprattutto, Fiorentina con la quale ottiene nel 2003-04 la quinta promozione in A della sua carriera. Dal 2011 è stato opinionista in varie trasmissioni della Rai, tra cui la "Domenica Sportiva" e "Sabato Sprint".

I messaggi per il mister

Tanti i messaggi di cordoglio sui social. Il primo degli sportivi a ricordare l'allenatore è stato il collega Roberto Mancini che su Twitter ha scritto: "Ciao Mondo, sei stato un grande". Messaggi anche dagli account di Juventus, Novara e le altre squadre che Mondonico aveva allenato. 

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