Il volantinaggio risale al 2013. Negli opuscoli, idee fondate sulla superiorità della civiltà occidentale e sull'odio razziale. Gli imputati sono in tutto sette, tutti aderenti a un movimento neonazista. Di loro, due andranno a processo, altrettanti alla messa in prova
Nella primavera del 2013, nell’ambito della propaganda elettorale, avevano distribuito a Magenta e a Corbetta, in provincia di Milano, volantini che propagandavano idee fondate sulla superiorità della civiltà occidentale e sull'odio razziale. Per questo motivo il gup di Milano, Franco Cantù Rajnoldi, ha condannato a tre mesi di carcere col rito abbreviato tre dei sette imputati aderenti al Nsab-Mlns, il Movimento NazionalSocialista dei Lavoratori NationalSozialistische Arbeiter Bewegung. Il giudice, poi, ha mandato a processo altre due persone: per loro il dibattimento si aprirà il prossimo 10 maggio davanti alla decima sezione penale del Tribunale. Infine, ha accolto per altri due la richiesta di messa alla prova. Per tutti i membri del gruppo, 24 anni la più giovane e 47 anni il più anziano, l’accusa è di aver violato la legge Mancino.
Volantini invitavano l’uomo bianco a proteggere moglie e figlie
Secondo l’accusa i volantini distribuiti dai sette aderenti al movimento neonazista, grazie anche a immagini allusive, invitavano l'"uomo bianco" a proteggere "moglie" e "figlia" dalle possibili violenze da parte di immigrati provenienti dall'Africa. In un altro opuscolo, invece, attribuivano la responsabilità di "droga, stupri, rapine, prostituzione, criminalità e disoccupazione" a "uomini latino-americani, asiatici e africani".