Scontri a Bologna: feriti 4 agenti e 6 attivisti, 2 giovani denunciati

Cronaca
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Il bilancio dopo le proteste contro l'iniziativa elettorale di Forza Nuova. Un 22enne e 25enne denunciati a piede libero per manifestazione non autorizzata e lancio di oggetti pericolosi. Merola: “Poteva andare peggio”. Gentiloni: no “alibi antifascismo”

Quattro agenti e sei attivisti feriti, due persone denunciate. E' il bilancio degli scontri di venerdì a Bologna, durante le proteste contro l'iniziativa elettorale di Forza Nuova in piazza Galvani in vista del 4 marzo. Il sindaco Virginio Merola dice che “poteva andare peggio”, il premier Paolo Gentiloni condanna “l’alibi dell’antifascismo”.

Quattro agenti feriti

Dei quattro agenti contusi, tre sono poliziotti del Reparto mobile di Padova: sono rimasti feriti nel momento di maggiore tensione della giornata, dopo l'uso degli idranti e la carica in via Farini. Uno dei poliziotti ha riportato un trauma a un gomito (10 giorni di prognosi); altri due, raggiunti da bombe carta, hanno avuto lesioni guaribili in meno di una settimana. Un quarto agente, invece, era rimasto ferito (10 giorni di prognosi) negli scontri del primo pomeriggio, nello sgombero del presidio in piazza Galvani.

Due ragazzi denunciati

Fra gli attivisti dei centri sociali e antifascisti, secondo gli organizzatori della manifestazione, sarebbero almeno 6 i feriti per manganellate. Restano due, invece, le persone fermate e rilasciate dalla polizia dopo i tafferugli in via Farini: un 22enne di Castel San Pietro (Bologna) e un 25enne di Trento. Entrambi sono stati denunciati a piede libero per manifestazione non autorizzata e lancio di oggetti pericolosi (bottiglie). Riguardo agli scontri, il sindacato di polizia Siulp ha fatto sapere: “La violenza è stata respinta con professionalità ed equilibrio da parte delle forze dell'ordine. Siamo vicini a chi ha riportato lesioni. Chi giustifica questi comportamenti non è diverso da chi cavalca paure per fare campagna elettorale”.

Gentiloni contro alibi dell'antifascismo

Degli scontri a Bologna ha parlato anche il premier Gentiloni. “Voglio esprimere solidarietà alle forze dell'ordine. Mi auguro che tale solidarietà sia generale e che nessuno si metta in testa” di mostrare “emulazione” per questi atti, ha detto. E ha aggiunto: “Credo sia veramente inaccettabile che poche decine di persone, usando come alibi l'antifascismo che è valore fondativo della nostra Costituzione, colpiscano aggrediscano, lancino bombe carta”.

Il sindaco: “Poteva andare peggio”

“Poteva andare peggio”, ha detto invece il sindaco di Bologna Virginio Merola. “Credo – ha aggiunto – che non ci siano stati affatto vincitori e vinti. Credo che abbia vinto il senso democratico e, sottolineo la parola, l'ordine democratico. Questo è importante”. Il primo cittadino ha spiegato di aver dato mandato di denunciare sia “i signori che hanno interrotto il consiglio comunale” sia chi ha fatto “i saluti romani in piazza Galvani”. Quanto all'opportunità di autorizzare la manifestazione di Forza Nuova, a chi gli chiedeva se sia stato un errore, il sindaco ha replicato: “Direi di no. Quando sarà appurato che Forza Nuova ha ricostruito il partito fascista si applicheranno le leggi. Siamo un Paese democratico”.

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