Piacenza, undici denunciati per gli scontri alla manifestazione

Cronaca
Un frame dagli scontri del 10 febbraio a Piacenza (Ansa)
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Due organizzatori della manifestazione devono rispondere di istigazione a delinquere e violazione del testo unico sulla pubblica sicurezza, ma non dell'aggressione al carabiniere ferito nei tafferugli del 10 febbraio. Altri 5 giovani sotto indagine per diversi reati

Sono 11 le persone denunciate dopo gli scontri di sabato scorso a Piacenza tra le forze dell'ordine e i manifestanti durante un corteo antifascista. Si tratta di giovani provenienti da varie città, segnalati alla Procura piacentina per rapina, lesioni aggravate in concorso, resistenza, minacce e violenza a pubblico ufficiale. Fra loro, anche i presunti autori del pestaggio del carabiniere del Battaglione di Bologna. Sono stati individuati grazie al lavoro di sinergia tra Digos della Questura e nucleo informativo dei carabinieri.

Le accuse ai due organizzatori

Tra i denunciati, ci sono due attivisti individuati come gli organizzatori della manifestazione, sono accusati di istigazione a delinquere e violazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. A precisarlo è la Questura che ha rettificato le informazioni diffuse in precedenza e secondo cui i due indagati rispondevano anche dell'aggressione al carabiniere rimasto ferito.

Gli scontri a Piacenza e il carabiniere ferito

I tafferugli si sono verificati lo scorso 10 febbraio, nel centro storico di Piacenza, nelle stesse ore in cui Milano e Macerata sfilavano contro razzismo e fascismo. Protagonisti dello scontro le forze dell’ordine e i manifestanti del corteo organizzato dal collettivo Contro Tendenza per protestare contro l’apertura di una sede di Casapound nella città emiliana. Nei tafferugli era rimasto ferito anche un brigadiere capo che era stato accerchiato e picchiato durante la protesta. Il militare aveva subito una frattura scomposta della spalla. In totale, il bilancio finale era stato di cinque carabinieri feriti.

Operato il carabiniere ferito 

Il brigadiere capo dei carabinieri rimasto ferito dopo essere stato accerchiato e picchiato durante la manifestazione antifascista a Piacenza è stato operato al Centro Traumatologico Ortopedico (Cto) dell'ospedale fiorentino di Careggi. Il militare con una frattura alla spalla sta rispondendo positivamente alle terapie. Ieri era stato sottoposto a Bologna a un primo intervento per la ricomposizione della frattura.

Le riprese delle telecamere al vaglio degli investigatori

Dopo gli scontri, grazie  alle immagini riprese durante le proteste, gli investigatori di polizia e carabinieri avevano potuto individuare alcuni volti dei partecipanti. Intanto, il 12 febbraio, il collettivo Contro Tendenza aveva commentato così l’accaduto: “I pochi tafferugli che ne sono scaturiti - si legge in una nota - e che la stampa scandalistica vorrebbe dipingere come scontri, sono stati l'inevitabile conseguenza di un atteggiamento di diniego. Di fronte ai divieti e alle prescrizioni, ci siamo prese tutte e tutti il centro della città". Quest'ultimo riferimento riguarda il divieto sul percorso del corteo che la polizia aveva posto ai manifestanti che volevano proseguire verso la piazza centrale di Piacenza.

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