Mafia, sette arresti in provincia di Agrigento

Cronaca
L'Operazione Opuntia ha visto impegnati cento militari (archivio Fotogramma)

L'Operazione Opuntia ha visto impegnati cento militari. Colpiti i vertici e gli affiliati della famiglia di Menfi. Avrebbero gestito il controllo di attività economiche e di appalti pubblici nella valle del Belice

Sette persone in carcere e cento militari impegnati: sono i numeri dell'Operazione Opuntia. I Carabinieri del comando provinciale di Agrigento hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei vertici e degli affiliati della famiglia mafiosa di Menfi.

Controllo di imprese e appalti

Il blitz, ordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha visto l'impiego di unità cinofile e metal detector per la ricerca di armi. Gli arrestati sono tutti ritenuti responsabili di appartenere al ramo agrigentino di Cosa Nostra e di avere gestito il controllo di attività economiche e di appalti pubblici nella valle del Belice. Nel corso delle indagini sono stati documentati collegamenti con capi mandamento e capi famiglia di Sciacca e dintorni.

L'operazione del 22 gennaio

Gli arresti arriva a pochi giorni da un'altra maxi-operazione antimafia nell'agrigentino, che aveva coinvolto 56 tra boss e gregari e ben 16 famiglie. L'inchiesta ha disarticolato i "mandamenti" di Santa Elisabetta e Sciacca e svelato legami tra le cosche locali e quelle di altre province siciliani, oltre che con le 'ndrine calabresi: le accuse contestate vanno dall' associazione mafiosa al traffico di droga, fino alla truffa, all’estorsione e a un'ipotesi di voto di scambio.

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