Ladri acrobati a Torino, arrestati tre minorenni e il loro capo 40enne

Cronaca
Un frame del video: i tre si apprestano a salire nell'appartamento per commettere il furto (foto: carabinieri Comando provinciale di Torino)

I ragazzi, fra i 14 e i 17 anni, venivano accompagnati dall'adulto sui luoghi dei furti. Fondamentali per le indagini le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza

Tre ladri minorenni sono stati arrestati dopo un tentativo di furto "acrobatico" in un appartamento a Torino. Secondo i carabinieri sarebbero responsabili di diversi altri colpi in città, compiuti arrampicandosi fino alle abitazioni da svaligiare. Nel corso del blitz dei carabinieri il loro capo – un 40enne – era riuscito a fuggire, ma è stato identificato ed è poi finito in manette.

L'arresto dei giovani nomadi dopo il tentativo di furto

I tre ragazzini hanno fra i 14 e i 17 anni e vivono nei campi nomadi torinesi che si trovano sulla Strada dell’aeroporto e sulla Strada della Berlia. Sono stati arrestati lo scorso 11 novembre dagli uomini dell'Arma dopo aver tentato un furto nell'appartamento di un 26enne in via delle Cacce, sempre nel capoluogo piemontese. Come si vede nel video diffuso dagli stessi carabinieri del Comando provinciale di Torino, i giovani – aiutandosi con un contenitore per la raccolta differenziata – si erano arrampicati sulla grondaia arrivando alla casa da svaligiare.

Il blitz dei carabinieri e il successivo arresto del capo

I militari erano riusciti a fermare l’auto – una Fiat 600 intestata a un prestanome – su cui viaggiavano i tre minori ma il conducente, nonché capo della banda, era riuscito a scappare. Le successive indagini, coordinate dalla Procura di Torino e da quella dei Minorenni, hanno permesso di identificarlo: si tratta di un 40enne senza fissa dimora, pregiudicato per reati contro il patrimonio, finito in manette il 30 gennaio scorso. Era lui ad accompagnare i giovani nomadi sui luoghi dei furti per poi tornare a riprenderli. Per incastrare il 40enne e il resto della banda, sono risultate fondamentali le immagini delle telecamere di videosorveglianza cittadine, incrociate con gli identikit forniti da alcuni testimoni.

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