L'Imam di Bari indagato per appropriazione indebita

Cronaca
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Sharif Lorenzini El Kafrawy, presidente della comunità islamica di Puglia, si sarebbe appropriato di circa 360mila euro e avrebbe procurato un danno patrimoniale di 1,8 milioni   

L'imam di Bari Sharif Lorenzini El Kafrawy, presidente della comunità islamica di Puglia, è indagato per appropriazione indebita aggravata e illecita influenza sull'assemblea. Si sarebbe appropriato di circa 360mila euro della sua società, causando inoltre un danno di oltre 1,8 milioni di euro. La Guardia di Finanza di Bari ha notificato a Lorenzini e a un suo ex socio, un 48enne egiziano, l'interdizione di un anno dall'attività imprenditoriale e il sequestro preventivo di somme di denaro presenti su numerosi conti correnti intestati a società cooperative a loro riconducibili.

Danno patrimoniale da 1,8 milioni

Stando alle indagini coordinate dal pm Fabio Buquicchio, Lorenzini fino al novembre 2015 è stato amministratore, insieme al fratello Mohamed, di società cooperative operanti nel settore della certificazione "Halal", quella che garantisce ai clienti la rispondenza dei prodotti ai dettami della legge islamica. "A partire da novembre 2015 - spiega la Procura in una nota - ha posto in essere condotte fraudolente di vario tipo tese, fra l'altro, ad estromettere indebitamente il fratello dalle attività aziendali". Sarebbero in particolare finite nel mirino degli inquirenti le attività della società cooperativa "Halal International Authority". Lorenzini ne avrebbe alterato la maggioranza nell'assemblea sociale e causato "intenzionalmente" la cessazione dell'attività. Avrebbe quindi procurato un danno patrimoniale da 1,8 milioni euro e si sarebbe appropriato "ingiustamente" di 360mila euro.

I documenti falsi

L'inchiesta della Gdf ha anche accertato che l'indagato ha più volte utilizzato false generalità. Avrebbe dichiarato, "in diverse occasioni", di essere nato a Teekret (Iraq) il 27 aprile del 1978. Si è invece scoperto essere nato ad Alessandria d’Egitto cinque anni prima. Lorenzini avrebbe inoltre prodotto "due atti pubblici falsi". Il primo è una laurea in Ingegneria al Politecnico di Torino, avvenuta nel 2004 e non nel 2001 (come dichiarato). Il secondo è un falso attestato di dottorato di ricerca del 2004, teoricamente ottenuto nell'ateneo piemontese ma in realtà "mai conseguito".

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