Vaccini, Consulta: “L’obbligo non è irragionevole”

Cronaca
(Foto Ansa)

La Corte Costituzionale, nelle motivazioni della sentenza con cui ha bocciato i ricorsi della Regione Veneto, ha stabilito che “la scelta del legislatore statale non può essere censurata”. Lorenzin attacca M5S e Lega: “Italia va vaccinata contro gli incompetenti”

Non è "irragionevole", nell'attuale contesto e allo stato "delle condizioni epidemiologiche e delle conoscenze scientifiche", l'intervento del legislatore che "ha ritenuto di dover rafforzare la cogenza degli strumenti della profilassi vaccinale". Lo ha stabilito la Corte Costituzionale nelle motivazioni con cui il 21 novembre ha bocciato le questioni prospettate nei ricorsi della Regione Veneto sull'obbligo di vaccinazione per l'iscrizione a scuola, precisando però che "nulla esclude che, mutate le condizioni, la scelta possa essere rivalutata e riconsiderata". Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha commentato su Facebook: “Questo conferma la ragionevolezza della legge e come l'intervento fosse necessario. L’Italia va vaccinata contro gli incompetenti”.

Nessuna violazione della libera autodeterminazione

Secondo la Consulta, "la scelta del legislatore statale - si legge nella sentenza depositata oggi - non può essere censurata sul piano della ragionevolezza per aver indebitamente e sproporzionatamente sacrificato la libera autodeterminazione individuale in vista della tutela degli altri beni costituzionali coinvolti". La Corte sottolinea che l’intervento, “in una situazione in cui lo strumento della persuasione appariva carente sul piano della efficacia, ha reso obbligatorie dieci vaccinazioni: meglio, ha riconfermato e rafforzato l'obbligo, mai formalmente abrogato, per le quattro vaccinazioni già previste dalle leggi dello Stato, e l'ha introdotto per altre sei vaccinazioni che già erano tutte offerte alla popolazione come 'raccomandate'".

La differenza tra raccomandazione e obbligo

La Consulta sottolinea anche come sulla questione della raccomandazione divenuta obbligo si debbano "tenere presenti due ordini di considerazioni". Il primo è che nella "pratica medico-sanitaria la distanza tra raccomandazione e obbligo è assai minore di quella che separa i due concetti nei rapporti giuridici", perché "in ambito medico, raccomandare e prescrivere sono azioni percepite come egualmente doverose in vista di un determinato obiettivo", tanto che, "anche nel regime previgente, le vaccinazioni non giuridicamente obbligatorie erano comunque proposte con l'autorevolezza propria del consiglio medico".

L’informazione prima delle sanzioni

Il secondo punto, secondo la Corte, "è che nel nuovo assetto normativo, basato sull'obbligatorietà (giuridica), il legislatore in sede di conversione ha ritenuto di dover preservare un adeguato spazio per un rapporto con i cittadini basato sull'informazione, sul confronto e sulla persuasione". In particolare, in caso di mancata osservanza dell'obbligo, la legge "prevede un procedimento volto in primo luogo a fornire ai genitori ulteriori informazioni sulle vaccinazioni e a sollecitarne l'effettuazione". E a tale scopo il legislatore "ha inserito un apposito colloquio tra le autorità sanitarie e i genitori, istituendo un momento di incontro personale, strumento particolarmente favorevole alla comprensione reciproca, alla persuasione e all'adesione consapevole. Solo al termine di tale procedimento, e previa concessione di un adeguato termine, potranno essere inflitte le sanzioni amministrative previste, peraltro assai mitigate in seguito agli emendamenti introdotti in sede di conversione" della legge.

Lorenzin: "Italia va vaccinata contro gli incompetenti"

“Le motivazioni della sentenza della Consulta sul decreto vaccini non lasciano più spazio a dubbi perché confermano la ragionevolezza della legge e come l'intervento fosse necessario visto il preoccupante calo delle coperture - ha scritto su Facebook il ministro Lorenzin -. I vaccini sono una conquista della scienza e una delle più importanti misure di prevenzione esistenti, proteggono i nostri bambini e le nostre comunità”. E interviene sulle recenti dichiarazioni di Lega e M5S di voler modificare o cancellare il decreto in materia: “Le motivazioni della Consulta rappresentano per questo una risposta chiara e concreta alle farneticanti affermazioni di alcuni schieramenti politici, come M5S e Lega, che oggi, per racimolare qualche in voto in più, giocano con la salute degli italiani. Ancora in questi giorni abbiamo infatti sentito le pericolose e incompetenti dichiarazioni di Di Maio che è per l'obbligo solo dopo che sono scoppiate le epidemie, ignorando il fatto che le vaccinazioni non sono una cura ma servono proprio a prevenire le epidemie o quelle di Salvini che persevera su posizioni anti scienza e dichiara di volere abrogare la legge se dovesse andare al Governo. È davvero preoccupante che si continui a perseverare su questi punti da parte di chi si candida a governare il Paese. L'Italia va vaccinata contro gli incompetenti”.

Cronaca: i più letti