Capannone a fuoco nel Pavese, Arpa: “Diossina tornata nella norma”

Cronaca
Pompieri impegnati nello spegnimento del rogo, la mattina di giovedì 4 gennaio (LaPresse)
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Dopo i livelli allarmanti registrati tra mercoledì 3 e giovedì 4 gennaio, i valori sono rientrati sotto la soglia degli 0,25 picogrammi per metro cubo. Si indaga per incendio doloso. Coldiretti: “Rimborsare le imprese”

Buone notizie per chi vive nella zona del Pavese dove la sera del 3 gennaio, con molta probabilità per cause dolose, è andato a fuoco un capannone: l'Arpa fa sapere che i valori di diossine e furani, elementi chimici tossici, sono “rientrati sotto la soglia” degli 0,25 picogrammi per metro cubo.

Valori nella norma fra 4 e 5 gennaio

L'incendio al capannone di Corteolona e Genzone, in provincia di Pavia, aveva creato una folta nube di fumo ed era stato spento soltanto nella mattinata del 4 gennaio. I nuovi dati, diffusi anche via Twitter dall'Agenzia regionale per l'ambiente della Lombardia, si riferiscono al secondo campionamento, effettuato fra giovedì 4 e venerdì 5 gennaio. “L'incendio – spiega l'Arpa – ha avuto un impatto significativo sulla qualità dell'aria solo nelle primissime ore ma, al momento dello spegnimento, la situazione è tornata immediatamente nei parametri indicati dall'Organizzazione mondiale della Sanità (cioè 0,3 picogrammi equivalenti per metro cubo, ndr)”. Anche la pioggia caduta negli ultimi giorni ha senz'altro contribuito a migliorare la situazione che, secondo i primi rilievi dell'Arpa (riferiti al periodo tra le 22.30 di mercoledì 3 e le 10.30 di giovedì 4), era allarmante, con una quantità di diossina nell'aria di 11,9 picogrammi per metro cubo: una conferma che nel capannone erano probabilmente stati bruciati rifiuti pericolosi accatastati abusivamente.  

Il prefetto: mappatura dei siti pericolosi

Dopo il rogo, e in attesa degli eventuali provvedimenti che verranno adottati dall'Ats (l'ex Asl, che per ora ha vietato il consumo dei prodotti dell'orto e il pascolo degli animali), il prefetto Attilio Visconti ha lanciato la proposta di mappare tutti i siti e i depositi della provincia di Pavia considerati a rischio. L'obiettivo è quello di prevenire la minaccia che in futuro si possano verificare ancora episodi del genere. Entro il prossimo 30 gennaio – come riporta l'Ansa – da tutti i 188 Comuni del Pavese dovranno essere inviati in Prefettura gli elenchi dei depositi dove potrebbero essere nascosti rifiuti. Sempre presso la Prefettura verrà inoltre costituito un nucleo permanente di esperti che dovrà predisporre un piano di prevenzione a tutela dell'ambiente.  

Coldiretti: “Rimborsare gli agricoltori”

Sulla vicenda dell'ultimo rogo indaga la Procura di Pavia: l'ipotesi di reato è di incendio doloso. Sempre riguardo all'episodio, il consigliere lombardo di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato ha fatto sapere che presenterà un'interrogazione in Consiglio regionale per chiedere che l'Ats faccia “verifiche sullo stato di salute dei residenti delle zone toccate dall'incendio”. Coldiretti Lombardia, infine, ha chiesto di “adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e rimborsare i danni diretti e indiretti alle imprese”.

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