Bancarotta fraudolenta, assolti Stefano Ricucci e altri nove imputati

Cronaca
I pm di Roma contestavano a Stefano Ricucci 26 capi di imputazione (Fotogramma)

L'immobiliarista ritenuto non colpevole dal tribunale di Roma perché "il fatto non sussiste". I pm capitolini lo avevano accusato di 26 capi di imputazione. La vicenda risale al crac della Magiste International del 2007

Non colpevole perché "il fatto non sussiste". Con questa formula Stefano Ricucci, insieme ad altri nove imputati, è stato assolto dal tribunale di Roma dall'accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale, aggravata dalla distrazione e dissipazione di quasi un miliardo di euro, in relazione al crac della società finanziaria Magiste International.

Le altre assoluzioni

Tra gli altri, sono stati assolti insieme al celebre immobiliarista anche sua madre, l'ex cognato, l'ex commercialista di fiducia, gli ex componenti del collegio sindacale della Magiste Real Estate, l'ex amministratore unico della Visconti 2000 e un ex componente del consiglio d'amministrazione di Magiste spa.

Il crac del 2007

La vicenda comincia nel 2007, con gli accertamenti sul crac della Magiste Internarional, dichiarata fallita il 19 gennaio dello stesso anno. La Procura di Roma aveva messo sotto accusa Ricucci e gli aveva attribuito ben 26 capi di imputazione, compresa una serie di trasferimenti indebiti di somme di denaro. Secondo i pm capitolini, Ricucci era il "dominus" di un unico gruppo rappresentato da più società, che facevano tutte operazioni di trading immobiliare e finanziario. Ma i giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma non hanno accolto la tesi accusatoria, dando invece ragione alle argomentazioni difensive dell'avvocato Massimo Biffa.

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