Annuncio sessista su Garanzia Giovani, Poletti ne ordina la rimozione

Cronaca
Il ministro ha richiesto un'indagine interna per evitare che si possano replicare casi del genere (LaPresse)
LaPresse-Poletti

Dopo le polemiche legate all'avviso di ricerca di personale che recitava "Cercasi impiegata di bella presenza per tirocinio", il ministro del Lavoro ha richiesto una verifica interna per accertare le responsabilità per la mancata sorveglianza sulla piattaforma

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha disposto l'immediata rimozione di un annuncio di lavoro, postato sulla piattaforma governativa Garanzia Giovani, che recitava: "Cercasi impiegata di bella presenza per tirocinio". Dal chiaro taglio sessista, l'offerta di lavoro ha scatenato numerose polemiche sui social network, tanto da spingere il ministero a chiedere ai responsabili del sito di "attivare un'indagine per verificare le modalità di controllo dei contenuti degli annunci proposti dalle imprese". 

Annunci "sempre più ridicoli"

Il portale Garanzia giovani fa parte del Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile (Youth Guarantee) e prevede l'utilizzo di finanziamenti comunitari per promuovere politiche attive di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo. La polemica legata all'annuncio sessista è esplosa dopo che, il 20 dicembre, il giuslavorista Michele Tiraboschi ha messo in evidenza su Twitter l'avviso di ricerca di personale accompagnandolo con il commento: "Cercasi impiegata di bella presenza per tirocinio. Durata 6 mesi più proroghe, part time 20 ore, retribuzione 400 euro. Gli annunci sul portale pubblico di #GaranziaGiovani sempre più ridicoli (oltre che contrari alla legge)".

Verifica interna

Dopo le numerose polemiche, nel corso di una conferenza stampa sull'attività dell'ispettorato nazionale del Lavoro, Poletti ha spiegato di voler identificare le responsabilità attraverso una verifica interna, perché la comunicazione deve essere "corretta". "Vogliamo evitare - ha sottolineato - che si possano replicare cose di questo genere". 

Cronaca: i più letti