Campagna di sensibilizzazione di Refugees Welcome per incoraggiare i cittadini italiani a ospitare i nuovi maggiorenni arrivati nel nostro Paese come minori non accompagnati. Il rischio per loro è di finire in centri per adulti o nel circuito dello sfruttamento
A ogni ragazzo arrivato in Italia come minore non accompagnato, una famiglia che lo accoglie da neo-maggiorenne. È questo l'obiettivo di “Mai più soli”, progetto di accoglienza diffusa e cittadinanza attiva. Per raggiungerlo, è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione per incoraggiare i cittadini italiani a ospitare questi ragazzi arrivati nel nostro Paese da soli e che al compimento dei 18 anni sono costretti ad abbandonare i centri per minorenni.
Come funziona
Il progetto è promosso dalle onlus Refugees Welcome Italia e Cidis, assieme ad Asgi, alla Cooperativa Nuovo Villaggio, al Comune di Corigliano calabro (Cosenza) e al Comune di Mugnano (Napoli). La campagna si rivolge a coppie o singoli cittadini che dispongono di una camera libera e risiedono in Veneto, Lazio, Umbria, Campania, Calabria. Per coloro che decidono di aprire le porte della propria casa, per un periodo di almeno sei mesi, è previsto un percorso di accompagnamento e di sostegno da parte di tutor, oltre a un piccolo rimborso spese.
2017: sbarcati in Italia oltre 15mila minori non accompagnati
Nel corso del 2017, sono sbarcati sulle coste italiane oltre 15.500 minori non accompagnati, secondo quanto riportato dal ministero dell’Interno. Di età media tra i 14 e i 17 anni, portano sulle spalle il peso di storie drammatiche, segnate dal distacco dai propri familiari, oltre che dal pericoloso viaggio che li ha portati in Europa. Vista l’età in cui arrivano in Italia questi ragazzi, per loro si presenta presto una fase molto delicata: quella del compimento dei 18 anni, che mette a dura prova il percorso di integrazione nel nostro Paese. I nuovi maggiorenni sono costretti a lasciare i centri d’accoglienza per minori e, se hanno fatto domanda d’asilo, vengono trasferiti in centri per adulti, lontani geograficamente e poco adatti per degli adolescenti. Con il rischio, molto concreto, di perdere le radici messe nel nostro Paese durante il poco tempo trascorso in Italia. L’alternativa, decisamente peggiore, è che questi ragazzi si ritrovino soli all’uscita dai centri per minori, senza un posto dove andare e facili prede dello sfruttamento.
La storia di Amadou
Quella dell’arrivo in Italia da minore e del disorientamento al compimento della maggiore età è l’esperienza vissuta in prima persona da Amadou, protagonista del video che promuove l’iniziativa "Mai più soli". È arrivato dal Gambia a 17 anni attraverso il Niger, l’inferno della Libia e infine la Sicilia. Dopo un anno in un centro per minori, e una breve parentesi in una struttura per adulti, Amadou è stato accolto in una famiglia attraverso questo progetto. Il ragazzo racconta che “vivere con una famiglia italiana mi fa sentire protetto e mi dà anche più sicurezza nell’affrontare la vita di tutti i giorni qui in Italia. Sto rafforzando la fiducia in me stesso”. Amadou sta terminando un tirocinio in una nota catena di generi alimentari italiana e sogna di poter diventare cuoco.