Roma: Spelacchio "è morto", sui social l'ironia sull’albero di Natale

Cronaca
Spelacchio (ansa)

I cittadini della Capitale non hanno mai amato la pianta, ritenuta troppo spoglia. E sul web sono comparsi meme sarcastici e sfottò. Anche quando, il 18 dicembre, è stato dichiarato ufficialmente secco e morto dal Comune capitolino

Spelacchio, il controverso albero di Natale di Roma, che il 18 dicembre è stato dichiarato “secco e morto” dal Campidoglio, nei suoi pochi giorni nel centro della Capitale è stato un indiscusso protagonista, soprattutto di battute, sfottò e critiche spietate. Soprattutto sul web. Tanti gli utenti, romani e non, che si sono divertiti a prendere in giro l’albero di Natale partito dalla Val di Fiemme e giunto a Roma povero di rami, spoglio e un po’ brutto da vedere. Insomma, "Spelacchio", come è stato subito ribattezzato. Un soprannome che la dice lunga sull’albero di Natale che come ultima beffa non è riuscito ad arrivare nemmeno al 25 dicembre.

Un account Twitter ad hoc

Spelacchio a Roma è diventato in breve una vera e propria istituzione. Al punto che qualcuno ha creato anche un suo account Twitter ad hoc che conta più di 3600 follower. Questo uno dei suoi ultimi cinguettii subito dopo l’annuncio della morte.

Spelacchio al Pantheon

L'ironia ha fatto da cornice a Spelacchio anche nelle ore in cui il Comune ne decretava la fine, tra chi ha proposto di onorare le spoglie al Pantheon e chi fa notare, con linguaggio calcistico, che Spelacchio non è riuscito a mangiare il panettone. Tantissimi i cinguettii dedicati all'albero. Ecco alcuni dei più divertenti:

Osho su Spelacchio

Su Twitter, però, Spelacchio è stato protagonista sin dal suo arrivo nella Capitale. Tra i primi a bersagliare l’albero di Natale dei romani, l’account Le frasi di Osho.

Per Spelacchio invocata legge sul fine vita

Spelacchio e i romani: un amore mai sbocciato. Tanto che qualcuno, ironicamente, aveva sperato in un intervento dei Radicali per favorire la legge sul fine vita per l’albero messo al centro di Piazza Venezia.

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