Il piano di ActionAid per migliorare la qualità della democrazia
CronacaCome sarà il mondo fra 10 anni? Sei artisti, a Roma, hanno provato a dare una risposta parlando di diritti, redistribuzione e resilienza: i tre pilastri del piano decennale dell'organizzazione indipendente impegnata in progetti nazionali e internazionali
di Dario Cirrincione
A Roma è già il 2028. Il benvenuto lo ha dato ActionAid, che ha tracciato le linee guida per avere, tra 10 anni, un mondo più sostenibile. I pilastri per “migliorare la qualità della democrazia” sono stati spiegati da Lella Costa, Makkox, Michela Andreozzi, Frankie hi-nrg e Ascanio Celestini. Tra i protagonisti del lancio della strategia decennale “Agorà 2028” anche Matteo Caccia che ha “narrato” di donne coraggiose che si sono battute contro l’infibulazione e per avere uno stipendio dignitoso nelle campagne pugliesi. Madrina della serata è stata Serena Dandini, che ha guidato il dibattito.
“Cresce la disuguaglianza di potere”
A tracciare la strategia decennale sono stati il presidente di ActionAid Pietro Antonioli e il segretario generale Marco De Ponte. “Cresce la disuguaglianza di potere – ha spiegato De Ponte – cioè quanto potere hanno le persone di decidere il proprio futuro. Noi lavoriamo in tutti i Paesi del mondo, anche dove le elezioni non ci sono. Ecco perché le elezioni sono qualcosa da preservare e da difendere. Per fare politica, però, non è necessario essere un soggetto che ambisce alla rappresentanza”. Tra i temi centrali anche l’immigrazione. “Il nostro Paese – ha spiegato Antonioli – ha un bisogno disperato di migranti. Bisogna saperlo: per la tenuta delle pensioni, per la qualità della nostra democrazia”.
Migliorare la qualità della democrazia
Cinque gli artisti che si sono alternati sul palco. A Lella Costa il compito di raccontare le donne. Un monologo, il suo, iniziato con un auspicio: “Mi piacerebbe che le generazioni future chiedessero ai propri genitori cosa fossero le pari opportunità”. Makkox ha parlato di migrazioni e ha mostrato 3 video realizzati con i suoi disegni. Per Michela Andreozzi, invece, intervento sulla redistribuzione vista attraverso gli occhi di una “Robin Hood” di sesso femminile. È stata poi la volta della resilienza, interpretata da Frankie hi-nrg che ha detto: “Ok la resilienza, ma attenzione a non restare resiliati”. Ultimo a salire sul palco Ascanio Celestini. Il suo ritratto della democrazia è passato anche attraverso il racconti delle migrazioni. “Per me democrazia – ha detto – significa salvare i morti anche quando sono già morti”.