Roma, sequestrati 7 milioni di giocattoli e addobbi contraffatti
CronacaL'operazione "Trash Toys", condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato alla denuncia di sei imprenditori di nazionalità cinese
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno sequestrato oltre 7 milioni di prodotti contraffatti e non sicuri, tra giocattoli e addobbi natalizi, riconducibili a 6 imprenditori di nazionalità cinese, che sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica. L'operazione, denominata "Trash Toys", ha concretizzato i risultati di un'ampia attività investigativa finalizzata al contrasto della contraffazione e della diffusione di merce pericolosa per la salute dei consumatori, colpendo i canali di approvvigionamento dei prodotti illegali e individuando la filiera dell'attività illecita.
La merce rinvenuta
Le indagini delle Fiamme Gialle sono state avviate in seguito ad alcuni sequestri minori effettuati nei confronti di venditori ambulanti e di alcuni negozi del centro storico che vendevano giocattoli con marchi contraffatti o le classiche luminarie natalizie, senza disporre delle certificazioni e dei requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa. Successivamente sono stati individuati nella zona est della città dei luoghi di deposito e stoccaggio. Con le perquisizioni di tali magazzini sono stati rinvenuti e sequestrati oltre un milione di giocattoli contraffatti e non sicuri, che riportavano immagini e loghi legati a cartoni animati popolari tra i bambini (come i Minions, Masha e Orso e Pj Masks), e circa 6 milioni di addobbi natalizi, soprattutto catene di luci di Natale, non rispondenti ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa europea. Sono stati scoperti anche 100mila prodotti cosmetici, risultati tossici in base a una serie di analisi di laboratorio. In questo modo è stata evitata la diffusione sul mercato di merce particolarmente pericolosa; soprattutto i giocattoli destinati ai consumatori più piccoli, che erano realizzati con plastiche scadenti e facilmente frangibili. L'immissione sul mercato dei prodotti contraffatti avrebbe consentito un ricavo di oltre 10 milioni di euro.
La rete distributiva
Gli accertamenti successivi al sequestro hanno permesso di delineare anche la capillare rete di vendita di cui disponevano i sei imprenditori coinvolti, composta sia da loro connazionali che da persone di nazionalità italiana. Sono ancora in corso ulteriori valutazioni di carattere fiscale, necessarie viste le posizioni di evasori totali di alcuni dei soggetti denunciati.